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Furto telecamere in chiesa, identificati colpevoli ma indagini archiviate, appello parroco

Atti di vandalismo contro la parrocchia di “San Pio da Pietrelcina” a Catania: solidarietà dell’arcivescovo Renna a padre Piero Galvano e alla comunità parrocchiale

“La prima volta sono state rubate quattro telecamere e le abbiamo rimesse con degli aculei. Successivamente sono tornati in due ed hanno rubato altre quattro telecamere. Lo Stato non può rimanere indifferente ed anche dal punto di vista pedagogico che messaggio comunichiamo? ‘Cari ladri continuate a rubare che tanto nessuno vi fa niente’. Questo non è educativo”. Lo afferma Don Piero Galvano, parroco della chiesa di San Giorgio, ‘difficile’ quartiere della periferia sud della città che negli anni ha subito diversi furti e danneggiamenti. La chiesa in particolare e’ finita nel mirino dei ladri che per due volte hanno rubato le telecamere di sorveglianza, le stesse che hanno registrato i volti di chi ha compiuto i raid ma nonostante questo le indagini sono state archiviate.

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“Ci vuole tempo – aggiunge Padre Galvano ai microfoni della Tgr Sicilia- ma qualcosa cambia e bisogna seminare con il bene”. “Nel 2014 dopo altri furti commessi da cinque sei persone – conclude- uno di loro, a sei anni di distanza, è venuto a chiedere perdono ed ha cambiato vita”.

 

 

In riferimento agli atti di vandalismo verificatisi nei giorni scorsi a danno della parrocchia di “San Pio da Pietrelcina”, nel quartiere San Giorgio, l’arcivescovo di Catania, mons. Luigi Renna, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Esprimo vicinanza a padre Piero Galvano e alla comunità parrocchiale di “San Pio da Pietrelcina” in questo momento in cui i locali della parrocchia sono stati oggetto di ripetuti atti di vandalismo. Una delle modalità a cui i cittadini ricorrono per dissuadere da certi comportamenti è l’istallazione di telecamere, che hanno il loro costo. In molti casi è l’ultima spiaggia per la sicurezza. Auspico che questo mezzo utilizzato da privati e da comunità, possa essere messo a disposizione per interventi atti non solo a prevenire, ma anche ad attenzionare chi si macchia di quei reati che a lungo andare minano la qualità della vita dei cittadini e diseducano soprattutto i più giovani, che rischiano di avere la convinzione che certi comportamenti non sono puniti ”.

 

 

 

 

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