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Controlli a tappeto in Pescheria: sanzioni e sequestri gli abusivi si danno alla fuga

I Carabinieri della Compagnia di Catania Piazza Dante e della Polizia Locale, con il supporto specialistico del NAS di Catania, dell’Asp locale e delle pattuglie della C.I.O. del XII Reggimento Carabinieri Sicilia, hanno svolto una importante operazione contro gli illeciti in ambito alimentare

Continua incessante l’azione di prevenzione e contrasto all’illegalità diffusa secondo le direttive impartite dal Comando Provinciale Carabinieri di Catania e, in particolare, l’attenzione questa volta è stata rivolta nei confronti dell’abusivismo commerciale, e dunque il decoro urbano della località dove hanno sede gli stalli dei commercianti, e di tutelare la salute dei consumatori attraverso il contrasto della vendita di alimenti nocivi e privi di tracciabilità.

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In tale contesto, i Carabinieri della Compagnia di Catania Piazza Dante e della Polizia Locale, con il supporto specialistico del NAS di Catania, dell’Asp locale e delle pattuglie della C.I.O. del XII Reggimento Carabinieri Sicilia, hanno svolto una importante operazione contro gli illeciti in ambito alimentare che ha visto l’impiego, nel celebre e storico mercato noto come “A Piscaria”, di una task force composta da oltre venti operatori.

 

Come noto, la Piazza è frequentata da sempre non solo dagli operatori del settore, ma anche da migliaia di clienti abituali e turisti, che vedono la “pescheria” come uno dei luoghi simbolo del folklore catanese. Eppure, non tutti coloro che lavorano in questa piazza hanno i requisiti per poterla occupare e, proprio molti di quest’ultimi, alla vista dei Carabinieri, si sono dati letteralmente alla fuga sfruttando la confusione generale per evitare i controlli.
I Carabinieri, consapevoli che ciò sarebbe potuto accadere, avevano già predisposto una cinturazione con molteplici aliquote dislocate in più punti della Piazza proprio per poter bloccare gli eventuali fuggitivi ed eseguire un controllo che fosse il più capillare possibile.
Grazie a questa preventiva pianificazione operativa, la “task force” ha, quindi, contestato significativi illeciti attinenti l’ambito sanitario (mancanza di tracciabilità del pesce in vendita, carenze igienico-sanitarie nelle modalità di conservazione degli alimenti) nonché quelli relativi all’area strettamente amministrativo-commerciale (mancanza di licenza per la vendita ambulante, occupazione abusiva di suolo pubblico).

 

Per i trasgressori sono scattate severe sanzioni. A fronte di oltre 20 banchi controllati, il totale delle sanzioni comminate supera i 5000 euro, ed i prodotti ittici sequestrati ai fini della successiva distruzione poiché privo di tracciabilità, superano i 120 kg, tra cui numerose cassette contenenti gamberi, gamberoni, polpi, orate, merluzzi e granceole, rinvenuti in gran parte sui piccoli banchi esposti in Piazza Alonzo di Benedetto, appartenuti ai soggetti datisi alla fuga. I generati, non tracciati, rappresentano un potenziale pericolo per la salute dei consumatori, non avendo garanzie sulla filiera inerente alla pesca e alla conservazione dell’alimento in questione.

 

A due dei commercianti subito bloccati, è stato possibile contestare anche la violazione di occupazione di suolo pubblico oltre alle gravi mancanze dei requisiti sanitari e amministrative.

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