Caltanissetta, 27 gen. – “La genesi” del processo all’ex giudice Silvana Saguto “non è nata dal servizio delle Iene o da un sollecito massmediatico, noi già indagavamo su questa vicenda dolorosa, molto dolorosa”. Lo ha detto la Procuratrice generale di Caltanissetta Lia Sava proseguendo la sua requisitoria del processo d’appello al ‘cerchio magico’ dell’ex Presidente della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, oggi radiata dalla magistratura. ” Noi avevamo già tutte le intercettazioni, sia ambientali che telefoniche – dice Sava – Semmai la trasmissione e l’eco mediatico stimolava quelli che avevamo sotto intercettazione a fare dei commenti che ci sono stati, più o meno utili”.
E ribadisce: “La genesi del processo prescinde da qualunque sollecito massmediatico. Noi abbiamo fotografato delle condotte illecite realizzate in un arco temporale”. E spiega: “Ribadisco che non è un processo sull’etica ma su fatti giuridicamente rilevanti”. Parla di “un tessuto connettivo che si ammala e che prima era sano”. “Con buona pace della rappresentazione massmediatica che riconduce la genesi ad altre spinte, noi facciamo processi, molto dolorosi e questo è stato un processo particolarmente doloroso”. “L’antimafia non c’entra davvero nulla in questo processo – dice – noi abbiamo cercato di fotografare condotte di reato poste in essere in un determinato arco temporale da soggetti che rivestivano incarichi di pubblici ufficiali, condotte illecite e penalmente rilevanti”.
“Le indagini sono state avviate il 20 aprile 2015, quindi circa 20 giorni prima della trasmissione delle Iene, che era del 9 maggio 2015 – dice la Pg – Quando c’è la trasmissione delle Iene la Procura di Caltanissetta aveva già su input della Procura di Palermo avviato delle indagini che prendevano per mano le indagini della Procura di Palermo e le proseguiva. Si trattava di ingerenze indebite dalla Saguto e quindi potenziali profili di responsabilità a suo carico”.
(Terranova/Adnkronos)