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Ucraina: Putin ordina allerta delle “Forze strategiche” di deterrenza

Sputnik: "Dichiarazioni aggressive Nato". Stoltenberg: "annuncio Putin deterrenza nucleare dimostra gravità situazione". Le Forze strategiche di deterrenza: la scheda. Domani colloqui Kiev-Mosca

Mosca, 27 feb. (Adnkronos) – Il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato alle Forze armate di mettere in stato di massima allerta le forze di deterrenza nucleare, dopo “le dichiarazioni aggressive” da parte della Nato. Lo scrive l’agenzia di stampa russa Sputnik.
“Alti funzionari di grandi nazioni Nato si abbandonano a dichiarazioni aggressive sul nostro Paese – ha attaccato Putin – Per questo ho ordinato al ministro della Difesa ed al capo di Stato maggiore di mettere le forze di deterrenza dell’Esercito russo in regime speciale di servizio da combattimento”.

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Le Forze strategiche di deterrenza, che oggi il Presidente Vladimir Putin ha dato ordine di mettere in stato di massima allerta, sono le forze su cui si basa la capacità della Russia di esercitare deterrenza per una aggressione, ma anche per sconfiggere un aggressore. Includono sistemi di tipo diverso, fra cui le armi nucleari.
Le Forze di deterrenza si suddividono quindi in Forze strategiche difensive e offensive. Le Forze nucleari strategiche (Icbm, bombardieri e missili di precisione a lunga gittata) costituiscono la base delle Forze strategiche offensive in cui rientrano anche le Forze missilistiche strategiche. Le Forze però includono anche sistemi non nucleari o duali, fra cui bombardieri, sottomarini, unità navi, navi armate con missili da crociera. Quindi anche i missili ipersonici a uso duale, Kinzhal (balistico) e Zirkon (da crociera).

Sono alla base delle forze strategiche difensive invece i sistemi pronti al combattimento, gli strumenti delle forze di difesa aerospaziale, inclusi i sistemi di allerta per attacchi missilistici, sistemi di controllo spaziale, sistemi di difesa missilistica, anti spazio e aerea.
“I leader dei Paesi principali della Nato stanno facendo dichiarazioni aggressive contro il nostro Paese, quindi ordino al ministro della Difesa e al capo di stato maggiore di mettere le forze di deterrenza in stato di regime speciale di allerta”, ha dichiarato Putin, nella riunione che ha tenuto oggi al Cremlino con il ministro della Difesa, Sergei Shoigu e con il capo di stato maggiore, Valery Gerasimov. Lo scorso 19 febbraio, prima dell’inizio della guerra contro l’Ucraina, Putin aveva presieduto, dal Centro di controllo del Cremlino, a una esercitazione delle Forze di deterrenza strategica a cui hanno partecipato anche le Flotte del Mar Nero e del Nord.

Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha espresso forte preoccupazione per l’annuncio del presidente russo Vladimir Putin di voler mettere in allerta le forze di deterrenza. L’annuncio dimostra “la gravità” della situazione, ha detto Stoltenberg raggiunto dalla Bbc. Putin ha parlato di “forze di deterrenza”, in riferimento alle forze nucleari.

Si terranno domani mattina i colloqui tra le delegazioni russa e ucraina sul confine tra Ucraina e Bielorussia. Lo ha annunciato il vice ministro dell’Interno di Kiev, Evgeny Yenin,
citato dalla Cnn.

Le sanzioni stanno spingendo la Russia verso la terza guerra mondiale. Lo ha sottolineato il presidente bielorusso Aleksander Lukashenko, citato dall’agenzia Belta.
“In questa situazione, si deve capire una cosa: alcune sanzioni sono peggio di una guerra. Ora si parla molto di sanzioni contro il settore bancario. Gas, petrolio, swift. Questo sta spingendo la Russia verso una terza guerra mondiale. Quindi dobbiamo mostrare moderazione per non finire nei guai. Perché una guerra nucleare sarebbe un disastro”, ha detto Lukashenko.

La decisione di Vladimir Putin di ordinare lo stato di massima di allerta delle forze di deterrenza rientra nella strategia del Cremlino di un’escalation non provocata e di “minacce fabbricate”. Lo ha detto all’Abc la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, secondo cui si tratta di “uno schema che abbiamo visto da parte del presidente Putin durante questo conflitto, che è quello di fabbricare minacce che non esistono per giustificare un’ulteriore aggressione e la comunità globale e il popolo americano dovrebbero guardarvi attraverso questo prisma”.
Dinanzi a questo schema, ha assicurato Psaki, “abbiamo la capacità di difenderci, ma dobbiamo anche rispondere a quello che vediamo dal presidente Putin”.

Il presidente bielorusso Aleksander Lukashnko “ha assicurato che dal suo territorio non arriveranno sull’Ucraina missili, caccia ed elicotteri”. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un nuovo video sul Telegram, nel quale ha definito “sostanziale” il colloquio telefonico avuto con Lukashenko.

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