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Regione, pagamenti in aumento di 1,8 miliardi rispetto al 2022

Si avvicina ai 2 miliardi di euro l'aumento del volume complessivo dei pagamenti effettuati dalla Regione Siciliana nell'arco del 2023. L'anno appena trascorso si è concluso toccando la cifra di 18,6 miliardi di euro (precisamente 18.638.184.596,80 euro al 31 dicembre), in crescita di 1,8 miliardi di euro rispetto al 2022

Si avvicina ai 2 miliardi di euro l’aumento del volume complessivo dei pagamenti effettuati dalla Regione Siciliana nell’arco del 2023. L’anno appena trascorso si è concluso toccando la cifra di 18,6 miliardi di euro (precisamente 18.638.184.596,80 euro al 31 dicembre), in crescita di 1,8 miliardi di euro rispetto al 2022, quando il dato finale corrispondeva a 16,8 miliardi di euro (16.859.869.080,80 euro). A renderlo noto l’assessorato dell’Economia, sulla base del monitoraggio della spesa regionale compiuto dalla Ragioneria generale. I pagamenti effettuati superano largamente la soglia dei due miliardi se il dato del 2023 viene confrontato al 2021, quando i pagamenti si attestarono sui 16,2 miliardi (16.224.524.544,33 euro).

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«La Regione paga di più e paga più velocemente – afferma l’assessore all’Economia, Marco Falcone – a vantaggio di imprese, fornitori e lavoratori. I dati lo confermano e ci dicono che il riordino economico-finanziario della amministrazione è una realtà che si consolida, grazie ai diversi obiettivi che il governo Schifani sta raggiungendo. Primo fra tutti, appunto, il miglioramento dell’efficienza nei pagamenti. Abbiamo riversato nel sistema economico della Sicilia quasi due miliardi in più rispetto all’anno scorso in beni, servizi e investimenti. Sono risorse che mobilitano il tessuto sociale e offrono certezze non solo alle aziende, ma a tutti coloro che si relazionano con la pubblica amministrazione regionale.

 

Aver evitato l’esercizio provvisorio, ma anche l’adozione della Tesoreria unica e l’allineamento di tutti gli strumenti contabili – conclude l’assessore – ci aiuteranno nel 2024 a migliorare ulteriormente questo risultato, sbloccando maggiore spesa pubblica e accrescendo l’affidabilità di una Regione che oggi è capace di mantenere i proprio impegni».

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