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Ponte sullo Stretto: Calderone (FI), ‘inaccettabile utilizzo fondi destinati alla Sicilia’

Salvini: 'ragionevole compartecipazione risorse Sicilia e Calabria'

“Ritengo inammissibile che venga posto a carico della Sicilia una ulteriore parte della somma necessaria per costruire il Ponte sullo Stretto. Nella legge di bilancio, leggo, si intendono utilizzare una rilevantissima parte di fondi destinati alla Sicilia per altre opere, per il Ponte. Si parla di un miliardo e sette. È inaccettabile. Si dovrebbe pensare, per principio costituzionale, a eliminare gli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità e invece si agisce al contrario, rendendo vano il grande lavoro che sta svolgendo il presidente della Regione Siciliana Schifani con il quale concorderò per le vie brevi, una audizione in Commissione per pianificare un intervento a difesa della Sicilia e dei siciliani”. Così Tommaso Calderone deputato di Forza Italia e presidente della Commissione Bicamerale Insularità.

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“Che ci sia una compartecipazione minima di Sicilia e Calabria mi sembra ragionevole. Se ad ora ci mettono il 10 per cento e lo Stato il 90 per cento mi sembra giusto”. Ad affermarlo è il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini parlando a Radio 24 del sistema di finanziamento dell’opera previsto dall’emendamento presentato ieri alla manovra. Questa compartecipazione, sottolinea Salvini, “è stata condivisa con i presidenti” delle due Regioni. Il ponte sullo Stretto “non è un’opera pubblica che unirà solo Sicilia e Calabria, ma tutta l’Italia” ed è “un anello che congiunge altr decine di miliardi che stiamo investendo in infrastrutture in Sicilia e Calabria”.

 

Il governo regionale della Sicilia ha sempre espresso totale disponibilità verso la realizzazione del Ponte sullo Stretto, opera che considera strategica, e per questo la giunta si era impegnata a destinare un miliardo di euro di risorse del Fondo di sviluppo e coesione 2021-2027, dandone tempestiva comunicazione al ministro Salvini con una nota del 18 ottobre. La decisione governativa per cui la quota di compartecipazione della Regione Siciliana debba essere invece di 1,3 miliardi di euro non è mai stata condivisa dall’esecutivo regionale.

 

L’auspicio della Presidenza della Regione è che il ministro Salvini si possa attivare per restituire le maggiori risorse sottratte alla Sicilia, necessarie per sostenere importanti investimenti per lo sviluppo dell’Isola.

 

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