I disabili siciliani si sentono abbandonati, per questo hanno organizzato un sit-in di protesta a Palermo, davanti a Palazzo d’Orleans, sede della Regione. A promuovere la manifestazione, la Federazione Movimento regionale ‘Noi Liberi’. I manifestanti sono arrivati da Carini, Terrasini, Cinisi, da Licata e da tutta la Sicilia. A suscitare la protesta, in particolare, il decreto firmato dalla giunta Musumeci che penalizzerebbe gli oltre 25 mila disabili gravi: infatti, mentre i disabili gravissimi possono scegliere se usufruire dei servizi offerti oppure optare per l’assegno di cura, su quelli gravi incombe l’obbligo di rivolgersi alle cooperative accreditate.
Il decreto in questione, che ha ricevuto il placet della VI Commissione, come spiegato dalla Federazione Movimento ‘Noi Liberi’, arreca un danno alla persona disabile ‘poiché prevede per i soggetti gravi solo una libera scelta tra i servizi territoriali. I servizi territoriali, organizzati da enti o cooperative accreditate, avranno il diritto e il riconoscimento economico per scegliere al posto della persona disabile il luogo dove svolgere il servizio, l’orario e il personale che espleterà il servizio. Tutto questo – conclude la Federazione – non è ammissibile’.
Le persone presenti al sit-in hanno indossato una maglietta nera, segno di lutto, a simboleggiare la ‘morte della nostra libertà di scelta’. Su ciascuna maglietta, l’efficace sintesi della protesta: ‘Liberi di scegliere. Dove vivere, dove andare, da chi farsi assistere’. E in mezzo al nero, il bianco di uno striscione con la scritta ‘Vogliamo essere liberi di scegliere. Viva la libertà’. Tra i dimostranti anche Vito Riolo, presidente della onlus ‘Azione handicap’, e Annamaria Esposito, presidente dell’associazione MeravigliosaMente. La rabbia era già esplosa nel mese di luglio: il 19 era infatti stato pubblicato il decreto dirigenziale di impegno e liquidazione a copertura dell’assegno di cura fino al 31 luglio 2018. Importo complessivo, oltre 49 milioni di euro. In quell’occasione l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza aveva annunciato lo sblocco dell’ultima tranche di finanziamenti per i disabili gravissimi.
Quel decreto fu oggetto di critiche da parte del Comitato ‘Siamo handicappati, no cretini’, presieduto da Giovanni Cupidi. Tre, nello specifico, i punti contestati: l’obbligo di scelta, per i disabili gravissimi, tra assegno e servizi; la soglia di reddito Isee, fissata a 25mila euro all’anno; l’eccessivo numero di enti a cui presentare la domanda di accesso al fondo.
Proprio il Comitato ‘Siamo handicappati, no cretini’ non ha preso parte al sit-in. ‘Pur condividendo la rabbia e la frustrazione che stanno alla base della manifestazione – fa sapere il Comitato – non ne condividiamo i tempi e la forma. Ad oggi, infatti, non c’è alcuna possibilità che la sostanza della norma possa essere modificata (speriamo di essere smentiti e di dovervi chiedere scusa); ma come sosteniamo da marzo (quando eravamo in piazza proprio per questo), i problemi dell’attuale decreto derivano da una sostanziale carenza di fondi e/o da una sbagliata fonte di approvvigionamento della Finanziaria, che non può lasciare spazio, a nostro avviso, a manovre correttive sostanziali come in questo momento richiesto’. Le persone presenti al sit-in hanno invece chiesto un incontro a Musumeci per consegnare una richiesta formale di modifica del decreto presidenziale. Il tempo dirà se questo sit-in produrrà o meno effetti.
