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Covid: sottosegretario Costa, “obbligo green pass ridotto con terze dosi a tutti”

Roma, 7 feb. (Adnkronos Salute) – “Agli italiani che in questi mesi hanno dimostrato grande senso di responsabilità dobbiamo inviare messaggi di apertura. Giusto forse mantenere il Green pass fino all’estate, ma per alcune attività, soprattutto quelle all’aperto, possiamo rinunciare anche prima”. Lo dice al Messaggero Andrea Costa, esponente di Noi con l’Italia e sottosegretario alla Salute, aggiungendo che ”dopo due anni di restrizioni e di sacrifici, gli italiani hanno dimostrato senso di responsabilità, hanno rispettato le regole, si sono vaccinati. Auspico che si vada nella direzione di non rinnovare le ordinanze della chiusura delle discoteche e delle mascherine all’aperto, perché sarebbe un modo per infondere fiducia ai cittadini e sarebbe il segno dell’inizio di una nuova fase. Se l’ordinanza non verrà rinnovata le discoteche potranno riprendere l’attività, ma con le regole e i protocolli in vigore, dunque con la capienza al 50 per cento al chiuso e l’obbligo del Super green pass. Quanto allo stop dell’obbligo delle mascherine all’aperto, l’ordinanza l’aveva introdotto in zona bianca, in giallo e negli altri colori era già previsto. Non rinnovando l’ordinanza, ovviamente elimini l’obbligo in bianco. Ma la politica deve prendere atto che la situazione sta migliorando e quindi dare un segnale in questo senso: eliminiamo l’obbligo anche nelle altre zone”.

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Riguardo al mantenimento dopo la fine dello stato d’emergenza, Costa afferma che ”la sua introduzione ha permesso la riapertura delle attività economiche. E aveva poi altri due tipi di funzione. Nella prima fase, con quello base, è stato utile per fare tracciamento, per seguire la circolazione del virus, visto che molte persone si sono sottoposte ai test antigenici. Successivamente, soprattutto con l’introduzione del Super green pass, ha incrementato la campagna vaccinale. Io dico: nel momento in cui abbiamo 48 milioni di italiani che hanno ricevuto almeno due dosi, abbiamo un grande obiettivo davanti a noi per il quale dobbiamo mantenere la guardia alta ed essere prudenti. Abbiamo circa 13 milioni di terze dosi ancora da fare. Se proseguiamo con la media attuale, entro il 10 di marzo abbiamo 48 milioni di italiani che già hanno ricevuto il richiamo. Abbiamo ancora una platea di cittadini che non si sono vaccinati e che non si vaccineranno. Appare chiaro che il governo, con la gradualità con cui ha introdotto il Green pass, lo andrà ad allentare”.

“Confido – conclude – che quando avremo completato le terze dosi, ci sarà una riduzione dell’utilizzo. Secondo me dovremo pensare, ma ripeto solo quando avremo completato le terze dosi, di eliminarlo per attività all’aperto in cui non c’è assembramento. Penso a chi acquista il giornale nel chiosco di un’edicola, ma anche ai ristoranti all’aperto. Ora però è ancora presto. Ma con la fine dello stato di emergenza ci sarà una riduzione dell’uso del Green pass, che però resterà in diverse situazioni. La politica deve anche dare delle prospettive, degli obiettivi ai cittadini. Certo, lo lascerei comunque sui luoghi di lavoro fino al 15 giugno per gli over 50”.

 

 

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