CATANIA – Il secondo piano del Museo dello Sbarco 1943 ha un nuova sala, dedicata alle vittime civili. del Secondo conflitto mondiale. Il nuovo allestimento è stato inaugurato dal sindaco metropolitano Salvo Pogliese alla presenza del presidente nazionale avv. Giuseppe Castronovo e dei soci della sezione provinciale di Catania dell’ANVCG (Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra) che ha caldeggiato la nuova sezione del museo. Presente alla cerimonia anche lo storico Ezio Costanzo, che ha collaborato alla realizzazione dei nuovi pannelli e di un filmato illustrativo.
“Con questa nuova sala – ha dichiarato il sindaco metropolitano Pogliese – aumenta l’offerta di un museo che sta registrando notevolissimi incrementi di ingressi. A detta di
molti, questo di Catania è persino più bello di quello di Caen, dedicato allo Sbarco in Normandia. Certamente la nostra, alle Ciminiere, è una esposizione che coinvolge anche emotivamente, come dimostra quest’ultima sala che è stata donata dall’ ANVCG, che ringrazio”.
I pannelli della sala illustrano cronologicamente i bombardamenti, a cominciare da quello britannico dell’ 11 giugno 1940 – di poche ore successivo alla dichiarazione di guerra dell’Italia alla Francia e alla Gran Bretagna – sino alle ultime bombe cadute nel maggio 1945, sulle truppe tedesche in ritirata vero il Brennero.
Nei cinque anni di guerra la RAF (Royal Force britannica) e l’USAAF (statunitensi) sottoposero ad attacco i centri industriali del nord e le città portuali del sud Italia. Il numero di morti e mutilati fu incalcolabile: basti dire che Napoli, soltanto nel 1943, persero la vita oltre 6mila abitanti. Gravi conseguenze subì anche il patrimonio architettonico, come mostra il pannello con le foto di Palazzo Biscari e della Chiesa di S. Domenico, che fanno vedere gli ingenti danni materiali provocati dai bombardamenti su Catania nei giorni 16 aprile, 11 maggio e 8 luglio 1943.
La nuova sala del Museo dello Sbarco, in sintesi, rende omaggio alle vittime dei bombardamenti a tappeto, a cui furono sottoposte le città: il numero di morti e dei mutilati fu impressionante, ma rientrava nella strategia messa in atto dai nemici per abbattere il morale della nostra gente e per fare rivoltare la popolazione contro i propri stessi governanti. Alle vittime del conflitto,bisogna aggiungere, nel dopoguerra, i mutilati a causa dei residuati bellici.
“Alle nuove generazioni, la nostra associazione – ha dichiarato l’avv. Castronovo – offre la storia delle vittime civili, affinché i nostri morti e le nostre mutilazioni siano motivo di riflessione sui tragici effetti delle guerre e messaggio di pace e solidarietà”.