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Lampedusa – Pescatori di anime: mostra-calendario promossa da Codacons e firmata Tiziana Luxardo

La presentazione oggi nella Sala dei Papi Basilica di Santa Maria sopra Minerva a Roma, “L'anima dell'isola e dei suoi pescatori” in 12 suggestive immagini

ROMA – “Mi sono chiesta dove fosse andato a finire “il valore umano”, ed un giorno ho pensato a Lampedusa, che era proprio lì che dovevo andare a cercarlo, in quell’isola tanto piccola quanto grande di umanità” – ha raccontato la fotografa Tiziana Luxardo alla presentazione di “Lampedusa – Pescatori di anime”, mostra fotografica itinerante e nuovo calendario sociale Codacons 2024, che si è tenuta oggi nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva a Roma, che ospiterà l’esposizione fino al 15 dicembre 2023 (orario 11 – 13).
Si consolida anche quest’anno il gemellaggio tra la fotografa ed il Codacons che da anni promuovono campagne sociali che, attraverso l’arte visiva, esprimono una sofferenza come la violenza sulle donne, lo sfruttamento nei campi di lavoro, il bullismo e la ludopatia.
12 immagini di grandezza 2 metri x 1,40 che narrano “l’anima dell’isola e dei suoi pescatori” – ha spiegato la Luxardo, fotografa conosciuta e apprezzata in Italia e all’estero, donna imprenditrice impegnata che da anni ha fatto una scelta professionale legata a forti messaggi sociali, che ha aggiunto: “prima di realizzare gli scatti ho girato l’isola in punta di piedi per non disturbare la sua atmosfera, per annusare l’anima della gente, soprattutto dei suoi pescatori, rigorosi ma accoglienti, con il loro motto: “in mare non si lascia mai nessuno”, ed è questa la vera essenza di questo luogo. Spesso per ottenere la magia di uno scatto bisogna usare la propria fede e spiritualità, e io nelle immagini ho voluto narrare l’anima dell’isola e dei suoi pescatori, e non raccontare reportage di sbarchi e hot spot. Lampedusa è un’isola senza tempo con il fascino contraddittorio di sbarchi di turisti, e di sbarchi di emigranti, che stranamente non si incontrano mai”. Per l’occasione sono esposti anche i lavori sul tema di 12 artisti emergenti.

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Sono intervenuti all’evento, moderato da Marco Ramadori, membro del collegio di presidenza Codacons, Carlo Rienzi, fondatore e Presidente Codacons, che ha sottolineato: “il Codacons ha realizzato questo progetto di mostra e calendario al fine di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni sul tema dell’immigrazione. Intendiamo da un lato avviare progetti volti a fornire supporto e assistenza in favore delle popolazioni africane in patria, creando occasioni di lavoro nel campo dell’agricoltura, dall’altro dar vita a un percorso condiviso e partecipato per assicurare una strategia di accoglienza dei migranti efficace a livello Statale e Regionale”, Filippo Mannino, Sindaco di Lampedusa, che ha evidenziato: “la mia terra ha dato una seconda opportunità di vita a tanti bambini, uomini e donne che probabilmente erano destinati a morte sicura, e in questa zattera in mezzo al mare hanno trovato la salvezza. Essere gente di mare, stare in mezzo al mare, non è come essere seduti in un salotto di Bruxelles: se c’è qualcuno che sbraccia, che sta annegando, che ti chiede aiuto, devi soccorrerlo, punto e basta”, ed ancora Stefania Congia, Direttore Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi Baggi, Direttore Campo Ospedaliero di Lampedusa, Laura Cassio, Viceprefetto di Torino, Don Mattia Ferrari, cappellano di Mediterranea Saving Humans.

 

 

Durante l’incontro, inoltre, alla presenza del comandante Donato Zito dell’Ufficio comunicazione del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto che ha seguito la realizzazione del progetto, è stato presentato il trailer “Il mare dell’emergenza”, primo documentario sulla Guardia Costiera italiana che affronta il tema dei salvataggi in mare legati all’emergenza migranti, prodotto da Storm srl per Rai Documentari, scritto da Veronica D’Agostino e diretto da Simone di Maria. E’ stata condivisa, inoltre, la preziosa testimonianza di Mary Odiase, migrante nigeriana che ha vissuto l’esperienza del viaggio verso l’Italia alla ricerca di condizioni di vita migliori.

 

 

 

Tiziana Luxardo
Continuando il solco della tradizione paterna ha ritmato tutta la sua vita all’insegna della messa a fuoco, diventando l’erede della famosa dinastia. Fin da bambina ha respirato l’odore delle fotografie, degli acidi della camera oscura e delle pellicole appena asciugate. Ha calibrato il suo gusto pensando degli scatti che potevano fermare delle immagini. La ritrattistica ha costituito l’ossatura dello studio, la cui fama nei decenni precedenti era affidata al talento di Elio, Elda e Aldo Luxardo, figli di Alfredo, ma la fotografia di Tiziana riflette una intelligenza della vita che si esprime nei colori caldi, nei soggetti scelti al di fuori degli schemi obbligati dalla famiglia, nello spirito trasgressivo tipico di una donna che vive a stretto contatto con la realtà.

 

 

 

 

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