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Ugl, il Mezzogiorno tema centrale dell’incontro con il segretario confederale Condorelli

CATANIA – Le politiche della Ugl per il mezzogiorno d’Italia, sono state il tema principale dell’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio nella sede dell’Unione territoriale del lavoro di Catania. In una sala conferenze affollata da dirigenti e rappresentanti sindacali, iscritti e pubblico interessato al tema di grande attualità, l’appuntamento è stato aperto dai saluti del segretario Giovanni Musumeci che ha sottolineato come la “vertenza Sud” è più che mai rilevante nel panorama nazionale e non può di certo essere ancora oggi affrontata a macchia di leopardo. Per il numero uno della Ugl etnea, che ha accolto con soddisfazione la notizia diramata dal sindaco Salvo Pogliese sulla venuta in città di una importante multinazionale che porterà sviluppo e occupazione, occorre un progetto complessivo, un imponente piano condiviso ad ogni livello per risolvere problematiche annose o dare avvio a idee che da anni si discutono, ma mai si mettono in pratica. Come quella dei porti della Sicilia orientale e della loro diversificazione nelle attività che, ha detto lo stesso Musumeci, attendiamo da oltre un decennio. Relatore della serata, invece, è stato il segretario confederale Ugl con delega per il Mezzogiorno e per le politiche fiscali Giovanni Condorelli, che ha ricordato come nel 2020 le prospettive di crescita rimangono inchiodate allo 0,1% del prodotto interno lordo nazionale. Un dato irrilevante, rispetto invece al reale bisogno di crescita che reclama l’intero paese a partire dalle regioni meridionali e dalla nostra Sicilia, dove è viva l’emergenza lavoro. Per questo Condorelli, annunciando l’organizzazione da parte della Ugl di un grande evento a carattere interregionale sull’argomento, ha messo in evidenza le proposte del sindacato per una strategia chiara e determinata a colmare l’ancora pesante gap con il nord. A partire da una concreta fiscalità di vantaggio, da un programma di infrastrutturazione veloce, dalla caduta dei tabù sul ponte dello Stretto di Messina che non può più essere messo in coda nelle agende di Governo. Importanti, ha aggiunto il segretario confederale, sono anche le Zone economiche speciali che devono partire quanto prima è possibile, ed un piano rivolto ai giovani che devono lavorare ed investire nel luogo dove sono nati e non più emigrare altrove in cerca di fortuna. Le risorse ci sono, ha detto Condorelli, ma devono essere spese in tempi certi e rapidi, manca però la responsabilità di un’intera classe dirigente che tende sempre a litigare ed anche a posticipare i problemi. Su questo un sindacato come la Ugl, da 70 anni vicino ai lavoratori ed alla cittadinanza che chiedono risposte, non può più transigere e lancia alla classe dirigente l’ennesimo richiamo alla responsabilità per far ripartire il mezzogiorno una volta per tutte.

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