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Pubblica Amministrazione: sindacati, alta adesione allo sciopero in Sicilia, migliaia in piazza

Palermo, 9 dic. – Migliaia di persone oggi sono scese in piazza in Sicilia, nonostante le avverse condizioni meteorologiche, in occasione dello sciopero nazionale del pubblico impiego indetto da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa. Più risorse per i contratti e la riclassificazione del personale, un piano di assunzioni straordinario per fronteggiare “le strutturali carenze di organico” di molti comparti, la stabilizzazione dei precari (in Sicilia ci sono lavoratori che sono in attesa anche da oltre 30 anni) e più sicurezza sui luoghi di lavoro. Sono queste le richieste dei sindacati, che hanno confermato lo sciopero anche dopo la convocazione arrivata dalla ministra della Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, considerata “tardiva” visto che la mobilitazione era stata annunciata già a fine ottobre.

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“Respingiamo al mittente le accuse di chi ha etichettato questa giornata come ‘inopportuna’ – dicono i segretari generali regionali FiFp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Gaetano Agliozzo, Paolo Montera ed Enzo Tango – in quanto non siamo qui a protestare per stipendi più alti, ma per chiedere al governo un impegno importante e straordinario, in questa difficile fase, per rilanciare davvero la pubblica amministrazione”. Slogan della manifestazione ‘Rinnoviamo la PA’. “Servono maggiori risorse per rinnovare davvero e concretamente una pubblica amministrazione vecchia, obsoleta, non digitalizzata – dicono i sindacati -. In parole povere, inadatta a svolgere il ruolo che le compete per il rilancio del Paese e per gestire le prossime sfide, come il Recovery Fund e Next Generation”.

A Palermo, i rappresentanti dei lavoratori, invitati all’interno dellaPrefettura, hanno spiegato le motivazioni della protesta e consegnato alcuni documenti utili per comprenderne l’importanza, tra cui anche una lettera rivolta a tutti i parlamentari per sensibilizzarli sul tema in vista della discussione della prossima Legge di Bilancio. In Sicilia, i lavoratori potenzialmente coinvolti erano più di 100mila (statali, regionali, operatori sanitari), ma è difficile quantificare l’adesione reale allo sciopero. “La percentuale è altissima, ma difficile da indicare con esattezza perché – spiegano i sindacati – moltissimi dipendenti pubblici hanno aderito alla protesta restando al lavoro ma indossando un adesivo sui vestiti e sulle divise con su scritto ‘Non mi fermo ma protesto’. Questo per garantire anche oggi ai cittadini i servizi essenziali. Una dimostrazione del grande senso di responsabilità che ci contraddistingue”.
(Labitalia)

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