Si riunirà domani mattina presso il X Reparto Mobile di Catania, il gruppo dirigenziale del Siap per elaborare una piattaforma contrattuale rivendicativa, riguardo l’insostenibilità dei numerosi servizi fuori sede, causati dalla mancanza di uomini e mezzi ormai ridotti al minimo. Il personale infatti, è costantemente e totalmente inviato presso le altre province della Sicilia per la vigilanza e la scorta delle persone migranti che sbarcano nelle nostre coste. Una situazione di piena emergenza solo per i poliziotti che non consente loro di fruire dei congedi, dei riposi e speso devono assentarsi dalle proprie case anche per venti giorni consecutivi. Oltre a stralciare regole e accordi contrattuali della Polizia di Stato, la direzione del Reparto Mobile catanese “deroga” anche sulla legge per la sicurezza di questi operatori che spesso sono impiegati ininterrottamente per oltre 10 ore di lavoro consecutive, producendone sfruttamento nelle funzioni delicate a loro affidate e soprattutto esponendoli a rischi non adeguatamente certificati da un documento di valutazione dei rischi professionale. Questa situazione è correlata anche al sistema sicurezza cittadino, laddove al porto di Catania, raggiunto da numerosi sbarchi, ha quale forza di impiego i reparti della Polizia catanese ordinariamente impegnati al controllo del territorio. Infatti, è raro che il personale del reparto mobile sia dislocato a presidio delle zone calde catanesi quali in centro storico o movida, proprio a causa di questa diminuzione di personale e alla mancata assegnazione di uomini e mezzi alla questura a fronte delle sempre più crescenti esigenze di sicurezza del territorio.
L’eventuale assegnazione di militari come richiesto da più parti non potrà mai sopperire alle esigenze investigative di cui questa città ha estrema necessità, ( come ad esempio il controllo delle arterie stradali con la polizia locale e la polizia stradale insufficientemente impiegate) soprattutto per il contrasto ai reati predatori o in materia di stupefacenti a cui va contrapposta una attività certamente di prevenzione ma soprattutto di investigazione che solo con uomini e donne delle forze di polizia potrà fare. Come ampiamente detto è necessario che siano inviati rinforzi di uomini e mezzi ( la sola Polizia di Stato a Catania ha perso negli ultimi tre anni circa 240 uomini e donne per pensionamento a fronte di circa un centinaio di operatori di rinforzo) che possano effettuare non solo servizi presidiali nelle zone calde della città, ma soprattutto avere uomini e donne sufficienti per garantire le attività di prevenzione e investigazione in una città battezzata “città pericolosa”.
Tommaso Vendemmia Segretario Provinciale SIAP
