19 C
Catania
lunedì, Aprile 29, 2024
spot_imgspot_img
HomeLavoroImprese, l'esperto: "Supply chain hanno bisogno di un rinnovamento, non di un...

Imprese, l’esperto: “Supply chain hanno bisogno di un rinnovamento, non di un riavvio”

Pubblicità

(Adnkronos) – “Le supply chain sono reti complesse, interconnesse e interdipendenti di produttori, distributori e retailer. E se è proprio l’interconnessione a renderle solide, questa stessa caratteristica le espone a disagi di qualsiasi entità, che si tratti di una nave da carico bloccata nel Canale di Suez, di conflitti geopolitici o dell’insorgere di una pandemia globale”. Lo dice all’Adnkronos/Labitalia l’esperto Eddie Capel, presidente e chief executive officer di Manhattan Associates.  

“Di certo – sostiene – nessun piano di emergenza avrebbe potuto prevedere una pandemia globale. Tuttavia, se si guarda al passato, i problemi delle supply chain non sono stati creati da quest’evento, ma sono stati semplicemente esposti e aggravati da esso. In questo periodo di ripresa, dopo le ultime sfide rappresentate dall’inflazione più alta degli ultimi 40 anni e dall’interruzione della supply chain causata dal conflitto nell’Europa dell’Est, è diventato chiaro che le supply chain hanno bisogno di più del tempo necessario per risolvere i problemi”. 

“Le supply chain – spiega – hanno quindi bisogno di un upgrade che modernizzi il modo in cui si pensa, risponde e gestisce ogni aspetto, dai comportamenti d’acquisto alle aspettative dei clienti, dai costi di manodopera alle pratiche di spedizione e di produzione. Ma come possono retailer e i fornitori gestire il cambiamento continuo che ormai tutti stiamo accettando come nuovo standard? Si potrebbe sostenere la tesi della produzione off-shore per evitare interruzioni della supply chain. Un mix più equilibrato di off-shore, near-shore e on-shore può certamente essere d’aiuto, ma un’inversione totale verso la produzione nazionale comporterebbe un incremento dei costi di manodopera e di produzione, con conseguente aumento dei prezzi delle merci. Con le economie globali alle prese con l’inflazione, tutto ciò che aumenta i costi dei prodotti dovrebbe essere evitato, almeno nel breve periodo”. 

“Allo stesso modo – precisa – il timore di un’interruzione prolungata o ricorrente delle supply chain potrebbe indurre alcune aziende ad aumentare i livelli dello stock per garantire la disponibilità dei prodotti anche nei momenti di diminuzione. Tuttavia, le implicazioni sul capitale circolante e sul bilancio rendono questa strategia impraticabile per quasi tutte le organizzazioni: uno stock fermo che non viene venduto è quasi sempre inaccessibile. La tecnologia avanzata può naturalmente essere parte della soluzione. Ha già fornito una maggiore visibilità sulle supply chain globali, motivo per cui i retailer e i venditori di oggi sono più propensi a fornire una spiegazione per i problemi di stock e di consegna”. 

“Anche se – sottolinea Eddie Capel, presidente e chief executive officer di Manhattan Associates – una maggiore visibilità non aiuta a risolvere i problemi immediati di stock, le innovazioni tecnologiche più recenti possono contribuire a ridurre al minimo l’impatto di gravi interruzioni e, in alcuni casi, a compensare in modo significativo le conseguenze di questi eventi. Infatti, i primi passi verso lo sviluppo di un efficace piano di emergenza e di continuità aziendale iniziano con una valutazione del rischio e una previsione accurata della domanda. In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale e il machine learning vengono alimentati da dati in tempo reale nel cloud, tali valutazioni e previsioni devono essere alimentate da tecnologie avanzate, in modo da garantire la flessibilità e l’agilità necessarie per essere competitivi negli ambienti retail omnichannel del XXI secolo”. 

“Per il retailer – spiega – la capacità di analizzare enormi quantità di dati di mercato in tempo quasi reale è fondamentale per migliorare le scelte dei decision maker, fornendo loro tutti gli elementi necessari per far arrivare un prodotto al cliente nel modo più veloce, conveniente e sostenibile. Nel corso del tempo, la tecnologia (con una visione delle richieste stagionali, dei trend di vendita geografici, degli stock di magazzino e persino delle condizioni meteorologiche che possono influire sui costi di trasporto) diventa un consulente fidato con raccomandazioni sofisticate per i decision maker delle aziende. Le formule di ottimizzazione guidate dalla matematica, dalla scienza, dal machine learning, dall’intelligenza artificiale e dall’adozione di sistemi di automazione e robotica possono fornire una supply chain ottimizzata pronta per ogni opportunità e, forse più importante, anche per le sfide dei giorni nostri”. 

“Sebbene – sottolinea Eddie Capel, presidente e chief executive officer di Manhattan Associates – le pressioni economiche, come l’inflazione, possano modificare le disponibilità finanziarie dei consumatori e delle imprese, è improbabile che le aspettative di servizio legate agli acquisti online, in store e alla consegna a domicilio, cambino. Prima della pandemia, lo shopping online aveva registrato una crescita consistente. Ma la domanda è esplosa quando le persone in quarantena si sono rivolte agli store online e alla consegna a domicilio dei prodotti. Anche in questo caso, si tratta di una tendenza che è stata amplificata dalla pandemia, piuttosto che esserne il risultato, e ora è impossibile invertirla”. 

“I brand – dice – con punti vendita fisici avevano già iniziato, e stanno continuando ancora oggi, a introdurre elementi digitali innovativi per offrire esperienze più coinvolgenti e ampliare il loro interesse per i diversi gusti dei clienti e per le abitudini di spesa generazionali. Tuttavia, per molti brand e retailer è diffusa la consapevolezza che le sfide della domanda e dell’offerta permangono e che, se non si interviene subito, le difficoltà di stock sono pressoché certe. Se a questo si aggiunge la pressione di focalizzarsi sulla redditività in un momento in cui il budget dei consumatori è soggetto alla più forte tensione dal 2008, l’implementazione di tecnologie avanzate per la supply chain, con l’agilità e la flessibilità necessarie per rispondere alle interruzioni e alle altre sfide che si presenteranno in futuro, sarà la chiave per rimanere in carreggiata”. 

“Può sembrare una dichiarazione banale – avverte – ma, in fin dei conti, bisogna andare oltre la resilienza delle nostre supply chain: oggi, sono la flessibilità e l’agilità in tempo reale che rappresentano le nuove fondamenta del commercio. Mentre regole e norme ormai obsolete cadono in disuso, la capacità di trasformarsi rapidamente e di padroneggiare il costante cambiamento separerà i leader del commercio dai semplici sopravvissuti”. 




Copyright SICILIAREPORT.IT ©Riproduzione riservata

Clicca per una donazione

Articoli correlati

Iscriviti alla newsletter

Per essere aggiornato con tutte le ultime notizie, le novità dalla Sicilia.

Le Novità di Naos

Il mensile di cultura e attualità con articoli inediti

- Advertisment -

Naos Edizioni APS

Sicilia Report TV

Ultimissime

Dona per un'informazione libera

Scannerizza QR code

Oppure vai a questo link

Eventi

Le Rubriche di SR.it

Vedi tutti gli articoli