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HomeFormazioneUnict, San Gregorio studenti universitari in visita alla riserva naturale “Micio Conti”

Unict, San Gregorio studenti universitari in visita alla riserva naturale “Micio Conti”

Approfondite le tematiche relative alla gestione e alla fruizione delle aree protette dell’Ateneo di Catania

Hanno approfondito sul campo le tematiche della gestione e della fruizione eco-sostenibile e turistica delle aree protette dell’Ateneo di Catania. Un’occasione unica per gli studenti del Dipartimento di Scienze della formazione dell’Università di Catania che hanno visitato la Riserva naturale integrale “Complesso Immacolatelle e Micio Conti” di San Gregorio.

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Una “lezione teorico-pratica”, organizzata dalla docente di Geografia del turismo, Donatella Stefania Privitera, finalizzata a far conoscere agli studenti l’area protetta gestita dall’ateneo catanese e anche l’itinerario didattico-turistico eco-sostenibile rivolto agli studenti di ogni ordine e grado e ai visitatori interessati. Proprio l’Area della Terza missione dell’Università di Catania gestisce sette riserve naturali nella Sicilia orientale e l’Area marina protetta Isole Ciclopi di Aci Trezza.

 

«Gli studenti universitari, guidati dal direttore dell’area protetta, Giovanni Sturiale, – ha spiegato la docente Donatella Stefania Privitera -, hanno analizzato le tematiche geografiche finalizzate alla comprensione dei fenomeni di trasformazione del territorio a seguito dei cambiamenti climatici».

 

Nel corso della visita gli studenti hanno visitato la grotta Micio Conti che fa parte del sistema di cavità vulcaniche che costituiscono la riserva naturale di particolare importanza per le peculiarità naturalistiche, archeologiche e storiche. In particolar modo gli studenti hanno ammirato le tipiche morfologie di un tunnel di scorrimento lavico caratterizzato dalla presenza di stalattiti di rifusione, strie di frizione, fenomeni di contrazione termica. Il gruppo ha anche approfondito la struttura dell’ipogeo vulcanico composto da diversi tunnel legati temporalmente e geneticamente allo stesso evento eruttivo avvenuto circa 4.000 anni fa.
E, inoltre, hanno visitato la parte epigea dell’area protetta alla scoperta della flora e fauna presente.

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