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Le vie dei Tesori: il presepe delle Due Sicilie a Catania e Acireale

Il programma delle Vie dei Tesori a Catania e Acireale – dove il festival dura ancora per due weekend, fino al 5 novembre, con il supporto del main sponsor UniCredit e in collaborazione con Poste Italiane – diventa sempre più ricco con due esperienze che si aggiungono in corsa. Come il Presepe delle Due Sicilie

Un presepe fantastico che schiaccia l’occhio ai vicoli partenopei e al barocco siciliano; e una collezione sconosciuta di migliaia di pezzi tra orologi a pendolo, strumenti musicali di fine Ottocento e bicchierini da rosolio. Insomma, il programma delle Vie dei Tesori a Catania e Acireale – dove il festival dura ancora per due weekend, fino al 5 novembre, con il supporto del main sponsor UniCredit e in collaborazione con Poste Italiane – diventa sempre più ricco con due esperienze che si aggiungono in corsa. Come il Presepe delle Due Sicilie, natività a cui una famiglia di Aci Castello lavora da più di vent’anni nella sua casa aggrappata alla lava ma affacciata sul mare. Diversi mq, 100 personaggi dalle botteghe napoletane e la ricostruzione di interni ed esterni sbozzati nella pietra. È invece nel centro di Catania – dove apriranno per l’ultima volta sabato le Terme della Rotonda – la collezione della Fondazione Kalos che apre al pubblico per la prima volta una raccolta privata di elegante antiquariato: strumenti musicali, giocattoli, orologi a parete e perfino servizi da rosolio. Bisogna raggiungere il Polo Tattile per muoversi “al buio” tra monumenti riprodotti in 3D e un “bar” sensoriale; o l’antica Bottega dei Fratelli Napoli per un dietro le quinte tra i pupi, esperienza unica e straordinaria. E non va assolutamente perso il Museo multimediale dedicato a Vincenzo Bellini dove si potranno ascoltare mini recital dei ragazzi del liceo musicale “Angelo Musco” che eseguiranno brani di O’Carolan, Gluck, Vivaldi, Mozart, Mascagni, Delibes, Pachelbel, Jenkins.

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Da scoprire anche il giardino sulla lava del Parco Paternò; e da preparare (e assaggiare) le Rame di Napoli, che non sono per nulla partenopee ma nate all’ombra dell’Etna e fanno parte delle dolci tradizioni dei Morti. Tanti luoghi ed esperienze anche ad Acireale e dintorni, dove domenica il cuore sarà l’importante area archeologica di Santa Venera, l’antico sito romano dove affiora una sorgente d’acqua sulfurea: si potrà partecipare ad un laboratorio “preistorico” di argilla per ragazzi curato da Stoà Sicula; ma anche scoprire il mondo delle api con Agata Mammino che si è costruita una sua “arnia didattica”; e soprattutto, nelle terme scenografiche del sito, ascoltare le lezioni di beauty archeologia di Clara Russo (Bio Boutique) che creerà una maschera per il viso di argille e acqua termale.

Mentre in quel gioiello nascosto che è la chiesa del monastero di San Raffaele, si ascolterà il violino di Sebastiano Battiato. E ci sarà un presepe anche qui, autenticamente napoletano e del ‘700, nella cripta della basilica di San Sebastiano. Senza dimenticare che si potrà – soltanto sabato alle 17 – seguire il maestro della cartapesta Alberto Siracusa che al Museo del carnevale farà mettere direttamente “le mani in pasta”.

 

Insomma, ci sono altri due weekend per scoprire Catania e Acireale, e lo si potrà fare tra luoghi ed esperienze inedite. Ritornando sabato all’antico Bastione degli Infetti per assistere alla visita storica teatralizzata che racchiude due secoli di storia della città. Oppure raggiungendo i due luoghi che stanno conducendo una vera propria gara, testa a testa, per vincere la palma di luogo più visitato: Palazzo Scuderi Libertini dove ogni velluto pare fatto dagli angeli; e il camminamento di San Nicolò l’Arena, in cima a 141 gradini: da quassù la vista spazia dall’Etna alle coste di Siracusa. Si visitano per l’ultimo weekend le Terme della Rotonda, la Società Storica Catanese, la Camera di Commercio; lo splendido Palazzo degli Elefanti, la casa-museo del ‘900 voluta da Carmelo e Ileana Mendola.

Sabato e domenica si visita il giardino roccioso e l’orto verticale del Parco Paternò del Toscano, a sant’Agata Li Battiati. Fuori porta, eccovi tra erbe aromatiche, asinelle simpatiche, aristocratici dromedari, e tanto altro.

Insomma, sarà un quarto (e penultimo) weekend delle Vie dei Tesori colmo di bellezza. castello Ursino e la cappella Bonajuto continuano ad attrarre parecchio; EGA, il calzaturificio trasformato in laboratorio artigianale, sormontato dalla terrazza Agata, da dove si domina Catania.

Ad Acireale, oltre al Museo del carnevale, è aperto solo domenica mattina, l’elegante palazzo Fiorini. Tra le chiese, si aggiunge Santa Maria dell’Itria (solo sabato) dove c’è un dipinto di Pietro Paolo Vasta che si racconta sia stato realizzato in una sola notte. Ritornano la barocca San Francesco di Paola, costruita grazie al lavoro forzato dei carcerati; la biblioteca Zelantea con i suoi 250 mila volumi, incunaboli, manoscritti, edizioni rare; la chiesa di S. Benedetto con le rifiniture in oro sulle pareti e sul soffitto.

Da non dimenticare il progetto satellite Terre dei Tesori che apre cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura. Info, curiosità, schede e coupon sul sito www.leviedeitesori.com.

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