Un membro del gruppo di estrema destra Proud boys è stato condannato a dieci anni di carcere dalla corte distrettuale di Washington per aver partecipato all’assalto del Campidoglio del 6 gennaio 2021 assieme ad altri sostenitori dell’ex presidente Donald Trump, nel tentativo di impedire la certificazione della vittoria elettorale di Joe Biden.
L’uomo, il 52enne Christopher Worrell, residente a Naples in Florida, era stato riconosciuto colpevole di sette reati lo scorso 13 maggio, fra cui l’aggressione a tre agenti di polizia con spray al peperoncino durante l’assalto a Capitol Hill. Lo scorso agosto, mentre aspettava la sentenza, era evaso dagli arresti domiciliari, ottenuti per motivi di salute dato che soffre di linfoma non-Hodgkin. Sei settimane dopo, Worrell aveva cercato di tornare a casa di nascosto. Vistosi scoperto dall’Fbi aveva ingerito un’overdose di farmaci, in seguito alla quale è stato ricoverato in ospedale. Quando un amico gli ha chiesto in una mail se intendeva suicidarsi, lui ha risposto che era stata “una stupida tattica dilatoria”.
Secondo l’accusa, Worrell aveva complottato l’assalto assieme ad altri Proud Boys. Per settimane prima del 6 gennaio aveva preso parte a “conversazioni in cui i poliziotti venivano chiamati traditori” e in cui aveva discusso con altri membri del gruppo di estrema destra come impedire la certificazione della vittoria di Biden. Worrell, ha sottolineato l’accusa, era arrivato a Washington “pronto alla battaglia, indossando un giubbotto anti proiettile, portando due bombolette di spray al peperoncino e una radio per coordinarsi” con gli altri rivoltosi.
