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Un’entusiasmante scoperta il saggio: “Epifanie entomologiche. Gli insetti nella cultura italiana” a cura di Daniela Bombara ed Ellen Patat

Il libro Epifanie entomologiche. Gli insetti nella cultura italiana ( a cura di Daniela Bombara ed Ellen Patat, Troubador Publishing, 2023) costituisce il primo tentativo in Italia di tracciare una microstoria della letteratura e cultura italiana sotto la lente della presenza degli insetti, o comunque di analizzarne alcuni significativi aspetti da questa particolare angolazione

“Come poteva dunque essere proprio una bestia se la musica lo afferrava a tal punto? Gli pareva che gli si mostrasse la via verso il nutrimento ignoto che egli agognava” L’ insetto Gregor Samsa ne La metamorfosi di Kafka – scrittore di cui ricorre in quest’anno il centenario della morte – rivendica disperatamente la propria umanità proprio nel momento in cui viene definitivamente, e con violenza,  respinto dalla microsocietà familiare. Perché l’insetto è sporco, orribile, brulicante, agli antipodi dell’umano, incarnando un grado zero dell’essere: l’esistenza irriflessa e senza pensiero, il puro istinto di sopravvivenza. Anche se è, o è stato, il proprio figlio, ispira terrore e disgusto, incarnando, o descrivendo in chiave allegorica, le paure che prova ognuno di noi; in questo caso l’angoscia dell’omologazione, ben evidente nell’immagine del misero e strisciante impiegato Gregor, divenuto misteriosamente scarafaggio.

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Il libro Epifanie entomologiche. Gli insetti nella cultura italiana ( a cura di Daniela Bombara ed Ellen Patat, Troubador Publishing, 2023) costituisce il primo tentativo in Italia di tracciare una microstoria della letteratura e cultura italiana sotto la lente della presenza degli insetti, o comunque di analizzarne alcuni significativi aspetti da questa particolare angolazione. Si prendono in considerazione non solo scrittori di novelle e romanzi, ma anche registi, librettisti, autori di videogiochi, per una rappresentazione a largo raggio del microscopico ed inquietante essere.  La silloge di saggi, in tre lingue, consta di ben 21 contributi più una premessa e un’introduzione. Nel volume si  affronta il tema della complessa e spesso contraddittoria relazione fra uomo e insetti, nelle sue rifrazioni e rielaborazioni in ambito culturale: vedremo entomi invisibili, la cui presenza sembra non incidere sulla società umana, e altri casi in cui  invece costituiscono una vera e propria minaccia apocalittica, inquietante e perturbante, con componenti orrorifiche; o, ancora, gli entomi possono assurgere a modello di operosità e di società perfetta. Le minime dimensioni suggeriscono la marginalità dell’insetto, che diventa figura delle zone più nascoste dell’io, o di un soprannaturale perturbante sotto la liscia superficie del reale. Su un altro versante troviamo invece la laboriosità e le mirabili architetture delle api, la leggerezza per definizione effimera della farfalla, la petulante saggezza del grillo, voce della coscienza nel Pinocchio di Collodi; a partire dai classici antichi fino agli scrittori contemporanei l’uomo si rispecchia, a livello simbolico e morale, negli insetti ‘buoni’, respinge da sé il diverso, il mostruoso, il disgustoso che gli insetti ‘cattivi’ rappresentano. Infine lo stesso lavoro dello scrittore, minuzioso, pedante, ormai privo di ‘aura’ e di prestigio, finisce per somigliare a un’attività entomologica, sotterranea, che erode e smonta la sostanza del reale, pur rimanendone sempre ai margini.

Il libro presenta due sezioni tematiche: Entomologie letterarie e Proliferazioni entomologiche nelle altre arti: musica, teatro, cinema e videogiochi. Parlare di insetti letterari, cinematografici, teatrali, videoludici può essere anche un modo per affrontare autori notissimi e meno conosciuti in modo nuovo, scoprendo spesso aspetti sinora meno considerati o noti della loro poetica. Si va dagli orridi mosconi dell’Inferno alle api ‘divine’ del Paradiso dantesco, agli assillanti mosche, vespe e tafani del Decameron; se le api dell’umanista Giovanni Rucellai sono modello di società perfette, nel Seicento le pulci sul corpo femminile diventano segno di mirabile imperfezione, nonché metafora del desiderio erotico nelle opere del siciliano Domenico Tempio. Al confine fra vita e morte le farfalle gozzaniane esprimono il senso di un’esistenza sospesa, mentre al contrario la metafora del ragno nel più noto romanzo di Paola Masino rivela la costrizione dell’individualità femminile in epoca fascista. Ancora farfalle come simboli di libertà e sentimento amoroso nel teatro di Franco Scaldati, in cui invece la mosca è mistero, morte, putrefazione, maleficio. I pidocchi tormentano l’esistenza dei soldati nella letteratura di guerra, da Emilio Lussu a Remarque, ad un giovane Gadda, che ritorna come autore delle opere maggiori (Adalgisa e Cognizione del dolore), di cui vengono rintracciate le presenze entomologiche. Insetti e aracnidi affollano la Maremma nell’opera di Cardarelli, che restituisce dignità a queste piccole creature spesso dimenticate; allo stesso modo nei testi di Mario Rigoni Stern le api operose diventano un modello di vita, più vicino alla natura, a cui uniformarsi. Anche il tafano, nel discorso letterario di Luciano Bianciardi, insieme a cavallette, blatte, tarli, simboleggia una dimensione ‘naturale’, che in questo caso però si oppone all’industrializzazione e allo sviluppo capitalistico, attivamente contestandoli. Gli insetti buzzatiani incarnano un’alterità angosciosa e mostruosa, fra pulci gigantesche e formiche che s’insediano nel cervello umano, raffigurando le nostre perversioni e un’insopprimibile pulsione di morte. Ammirazione e orrore suscita nel giovane Pin del calviniano Il sentiero dei nidi di ragno il brulichio sotterraneo degli insetti nella campagna, mentre formiche e vespe, in racconti successivi di Calvino,  diventano metafora del disadattamento dell’uomo. L’insetto è in realtà anche suono, talvolta minaccioso, in altri casi espressione di un profondo senso di solitudine, o ancora dell’incessante ‘ronzio’ dei tempi moderni nelle pagine pirandelliane.  La saggezza del grillo parlante di Pinocchio torna nel teatrodanza di Jasmin Vardimon, e non poteva mancare il tragico ibrido Gregor Samsa nella riscrittura operistica de La Metamorfosi, ad opera di Pierluigi Pier’Alli (librettista) e Silvia Colasanti (compositrice). Le mosche sarcofaghe, utili nelle indagini della polizia scientifica, sono protagoniste in Phenomena di Dario Argento, ma il focus dell’opera è nel prospettare un’alleanza fra uomo e insetti, evidente nel personaggio dell’adolescente Jennifer, in grado di rapportarsi all’alterità che gli entomi rappresentano. Nel segno di un possibile connubio fra condizione umana ed entomologica concludono il volume le mantidi umanizzate del videogioco Don’t make love di Dario D’Ambra, che inscenano nella loro relazione le due pulsioni fondamentali dell’umanità: Amore e Morte. Il ricco volume, presentato da Eric C. Brown, professore all’università del Maine a Farmington, nonché autore del noto Insect Poetics (2006), è denso, talora complesso, ma al tempo stesso di agevole e piacevole lettura, destinato quindi non solo agli specialisti ma ad un pubblico allargato. In copertina, Biodiversity, opera di Barrett Klein, biologo, docente all’Università del Wisconsin La Crosse, nonché artista visuale e autore del recentissimo The Insect Epiphany (Hachette, 2024).

Autori

Saggi di: Eric C. Brown, Dusica Todorovic, Leonardo Canova, Rinaldo Nicoli Aldini, Roberta Maugeri, Michele Comelli, Patrizia Bettella, Chiel Monzone, Ellen Patat, Marianna Nespoli, Salvatore Pugliese, Luca Danti, Remo Castellini, Diego Varini, Elisabetta Convento, Davide Italia, Cristiano Bedin, Daniela Bombara, Stefania La Vaccara, Armando Rotondi, Roberto Russi, David El Kenz, Francesco Toniolo.

Le curatrici

Daniela Bombara si occupa di letteratura italiana dell’Ottocento e del primo Novecento, di letteratura femminile, dei rapporti tra forme letterarie e musicali. Ha pubblicato su riviste internazionali e con prestigiose associazioni: California Italian Studies Journal, Forum Italicum, Cornell Institute for European Studies, Pirandello Society of America

Ellen Patat insegna all’Università di Istanbul. La sua ricerca si concentra sulla letteratura di viaggio e sulla letteratura contemporanea, sia in italiano che in inglese, con particolare attenzione al rapporto tra formazione identitaria e dimensione spaziale. Altre aree di interesse sono gli studi sulla traduzione e l’insegnamento delle lingue straniere. Ha pubblicato su riviste nazionali e internazionali.

 

 

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