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“Ti posso chiamare fratello?”, dal 13 dicembre in libreria la storia di Biagio Conte

Con la prefazione di mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo

Fratel Biagio Conte, missionario laico, fondatore di opere di carità, credente capace di smuovere le coscienze, ha pregato, digiunato e attraversato in pellegrinaggio l’Italia e l’Europa intera, per sensibilizzare i cuori dei cittadini e delle istituzioni all’impegno per la pace, all’attenzione verso i più fragili, alla convivenza fra i popoli.
Ha lasciato la vita terrena il 12 gennaio 2023, dopo una malattia affrontata con la forza, la fede e la speranza con cui ha sempre vissuto. Le sue battaglie non violente hanno lasciato un segno, un’eredità per la Chiesa e per la società tutta che non va dispersa, ma custodita e valorizzata.

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Quando a Palermo si dice “Biagio Conte” non si indica solo quel “piccolo servo inutile” dagli occhi azzurri illuminati dalla fede, bensì un punto di riferimento per l’universo dei derelitti, un luogo di accoglienza per gli scartati della terra, un posto in cui la speranza non muore, perché per tutti c’è una seconda possibilità.

«Sbracciati e datti da fare» è il motto di chi varca i cancelli della Missione di Speranza e Carità, tre comunità principali a Palermo con altri satelliti in tutta la Sicilia, fondate in luoghi condannati all’abbandono per decenni, edifici a cui è stata donata una nuova vita al servizio del territorio.

 

TI POSSO CHIAMARE FRATELLO?, Edizioni San Paolo 2023, pp. 235, euro 18,00

 

 

Venendo a Palermo come vescovo ho subito incontrato lo sguardo di Fratel Biagio, o meglio, i nostri sguardi si sono immediatamente intercettati, si sono parlati, e si sono detti: “Ci impegneremo insieme per una Chiesa povera e dei poveri, aiuteremo papa Francesco a realizzare il volto di una Chiesa sempre più somigliante al suo Mae¬stro e Signore, al suo Sposo, il Cristo, il Messia povero e dei poveri. Saremo missionari di carità, di speranza e di pace; di dialogo e di incontro tra culture e fedi diverse, costruttori di una città accogliente e fraterna…”.
Dalla prefazione di mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo

 

 

Alessandra Turrisi,
giornalista palermitana, lavora nell’ufficio stampa della Regione Siciliana, dopo venticinque anni di impegno nel mondo della carta stampata (quotidiani Avvenire e Giornale di Sicilia e periodici). Sin dalla metà degli anni Novanta ha seguito le cronache siciliane, con particolare attenzione agli aspetti sociali e al percorso di cambiamento di quest’isola. Tra i suoi libri più recenti: L’uomo giusto (2017); Dalle mafie ai cittadini (2019); La scelta volontaria (2019); Paolo Borsellino. Parole di prossimità (2021).

 

Roberto Puglisi,
giornalista palermitano, lavora per il quotidiano online LiveSicilia.it e collabora con il quotidiano Avvenire. Ha lavorato per anni al Giornale di Sicilia. Ha scritto per Il Foglio. È autore di 25 novembre 1985 (2005), la storia di due studenti palermitani, Biagio Siciliano e Maria Giuditta Milella, uccisi da un’auto di scorta ai giudici, alla fermata dell’autobus, e coautore di Era d’estate (2010), un libro di memoria sulle stragi di mafia, scritto con Alessandra Turrisi.

 

 

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