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Giorgio Rizzo un raro uomo emancipato illustratore del libro “Solo per i tuoi occhi” di Nana Duplessis

Musicista, percussionista, illustratore, scrittore e regista teatrale ci racconta la complessità dell’universo femminile attraverso “i suoi occhi e la sua matita”.

Giorgio Rizzo, musicista, percussionista, illustratore, scrittore e regista teatrale si è trovato ad affrontare nella sua vita una miriade di scommesse e occasioni che gli hanno permesso di essere oggi un uomo completo ed “emancipato”. Ebbene attraverso il libro “Solo per i tuoi occhi” di Nana Duplessis edizioni Oakmond Publishing, di cui ha curato le illustrazioni, ci racconta la complessità dell’universo femminile attraverso “i suoi occhi e la sua matita”.

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Susanna Basile: Questo libro è diventato un caso editoriale. In questo momento su Amazon ho letto che siete i primi nelle vendite nel romanzo di genere “erotico”, visto che l’autrice è anonima che scrive tramite uno pseudonimo, l’illustratore Giorgio Rizzo è diventato il suo referente in Italia.

Giorgio Rizzo: Sono molto contento di essere intervistato per diversi motivi. Il primo perché la tua professione ci farà capire qual è il modo corretto in cui questo libro può essere divulgato. L’altro perché è un piacere, visto che il mio mestiere che ho scelto è quello di portare avanti dei progetti di cultura, di comunicazione che abbiano un minimo di contenuto, visto la vacuità del momento storico che stiamo vivendo. Tradotto in italiano, il libro della storia di questa scrittrice, che è francese, che vuole rimanere anonima racconta, un’avventura extraconiugale che ha avuto con un socio del marito. Si tratta del jet set francese gente ricca e di cultura. Durante una serata tra amici, Nana riceve su Whatsapp un’immagine intrigante dei suoi piedi dall’amico e socio d’affari di suo marito. Questa foto scatena in lei una sana curiosità e stimola la sua vanità femminile. Nel tempo l’atmosfera gioiosa e sensuale  diventerà un orrendo ricatto in cui Patrick, il socio del marito, minaccerà di divulgare i video e le foto, costringendo Nana a sottostare alle sue richieste. Confusa e sconvolta, Nana si troverà di fronte a una scelta difficile: resistere al suo carnefice o lasciarsi ricattare? Una storia vera che affronta temi delicati con sincerità e profondità, mentre incoraggia le donne a vivere la propria sessualità con serenità, rompendo le catene dei tabù e delle minacce del revenge porn. Ebbene con i miei disegni che all’inizio sono stati bannati e che abbiamo dovuto mettere con il qr code, si capisce che facciamo parte di una comunità che vieta alla donna la propria sessualità e che invece lascia aperto ciò che mercifica il suo corpo. Erotismo no pornografia sì questo è il risultato di una società malata.

S.B.: Devo dire che io lo ho letto il libro e ho trovato più “eccitanti” le immagini che raccontavano la sensualità di Nanà, più sensuali dei disegni anatomici. Quelli che  riguardavano le indicazioni che lui dava lei, e quindi erano le famose fotografie che poi ti hanno mandato, è che tu hai trasformato in disegni. La scelta di lasciare la chat, tra di loro, quindi non entrare mai assolutamente nella narrazione, questa è stata una scelta originalissima e molto funzionale. Altro particolare importante è che lei anche dopo che lui la ricatta, lei non torna più indietro sulla sua nuova sensualità, sulla sua nuova forma di tensione erotica, perché ha scoperto delle cose, è un’iniziazione. Il discorso tra Eros e la pornografia, l’energia sessuale del corpo, è un modo per avvicinarci alla divinità per questo c’è stata bloccata, per questo c’è stata pervertita, per questo noi, dalla repressione, abbiamo bisogno per avere il piacere della trasgressione, perché il nostro corpo non è vissuto in maniera naturale.

G.R.: Mi occupo da molti anni di opere contro la violenza sulle donne, ho fatto dei cortometraggi che hanno vinto premi, lo spot nazionale per il telefono rosa. Quindi ho deciso di mettere in piedi una comune, una chat su whatsapp che scavalchi social che sia diretta, esattamente con lo stesso strumento che Patrick ha utilizzato come una minaccia. Una chat comune per chi ha letto, anche per chi non l’ha letto il libro che possa liberamente esprimere il proprio pensiero poter fare porre delle domande alle persone esperte del settore. Non è più possibile che una donna non possa avere accesso al suo corpo per conoscerlo e “utilizzarlo” come crede. La liberazione parte dalla coscienza del corpo della donna e qui lo dice un uomo. Spero infatti che sulla chat possiamo ospitare anche degli uomini che di “maschi” con stupide battute da caserma, non ne vogliamo più!

 

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
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