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A Spazio Cultura la storia di Giulia, una ragazza trans con la passione per i videogiochi

Giovedì 15 febbraio alle ore 17:30, a Spazio Cultura Libreria Macaione, via Marchese di Villabianca, 102 - Palermo, verrà presentato il libro di Valerie Notari Gamer girl, novità editoriale pubblicata da Mondadori

Valerie Notari, in arte Imriel, è una scrittrice transgender e una veterana del cosplay italiano. Nel 2014 ha rappresentato il nostro paese all’EuroCosplay e due anni dopo ha fatto parte del team italiano al World Cosplay Summit di Nagoya. Nel 2021 ha pubblicato il suo primo romanzo, Cosplay Girl (Mondadori). Oltre alla scrittura, è appassionata di giochi di ruolo e videogame, soprattutto di League of Legends, che ha ispirato, tra l’altro, la storia raccontata nel suo secondo romanzo, Gamer Girl (Mondadori). È molto presente sui social per sensibilizzare su temi a lei cari, in particolare i diritti LGBTQIA+.

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Il termine Cosplay nasce dall’unione delle parole inglesi “costume” e “play” e indica la pratica di indossare un costume che rappresenta un personaggio riconoscibile (di solito di cartoni animati, manga o fumetti). Il cosplayer (ovvero la persona che si traveste) interpreta il modo di agire del personaggio che sceglie cercando di imitarne gesti e comportamenti, e soprattutto indossando un costume artigianale identico,  possibilmente corredato dagli stessi accessori: armi, anelli, scettri e così via.

 

Per molte delle persone che le stanno intorno, Giulia, diciassettenne dall’apparenza timida e fragile, è la “ragazza strana”, forse perché sembra sempre nascondersi dentro felpe oversize o fare di tutto per non essere notata. In effetti, molto spesso Giulia sparire lo vorrebbe davvero, almeno così non dovrebbe sopportare gli infiniti battibecchi dei suoi genitori, perennemente in disaccordo su cosa sia più giusto fare e non fare per la figlia in questa delicata fase della vita (come se lei non avesse diritto di parola al riguardo); o fare i conti con una sorella con la quale, da quando è fuggita letteralmente in Inghilterra per motivi di studio, ha perso totalmente la complicità di un tempo; o fingere di non soffrire nel vedersi bullizzata oppure ignorata dai compagni di classe. Per fortuna esiste il Challenger, un gaming bar dove può nascondersi e dedicarsi alla sua più grande passione: League of Legends . Un rifugio nascosto al resto del mondo dove nessuno la giudica o pretende di insegnarle come è giusto che lei sia o si senta. Giulia poi è incredibilmente brava pur essendo una player amatoriale e, grazie a questo suo talento, un giorno ha la possibilità di partecipare a un torneo in cui viene notata dallo staff di una importante gaming academy che le fa una proposta a cui nessuno potrebbe dire di no. Per Giulia, però, accettare non è così facile. Questo significherebbe trasformare un hobby solitario, condiviso per i pochi minuti di una partita con degli sconosciuti, in qualcosa di serio. Soprattutto significherebbe condividere tutto con la sua squadra, proprio tutto. Ed è questo che più la spaventa. Più della fatica di convincere i genitori a dare il loro consenso. Ma forse per lei è arrivato il momento di raccogliere tutto il coraggio che ha in corpo e affrontare le proprie paure, fidandosi di quell’istinto che così tanto spesso ha messo in discussione. Forse è arrivato il momento di guardare al futuro senza, per una volta, provare un cieco terrore.

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