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Sicilia: Bankitalia, ‘crescita modesta per consumi famiglie, pesa inflazione’

'tasso occupazione al 44,2%, aumenta lavoro femminile'

L’inflazione pesa sui consumi delle famiglie siciliane. Dopo l’espansione registrata nel biennio 2021-2022, infatti, si prevede una crescita modesta in linea con il Mezzogiorno ma al di sotto della media italiana. La dinamica dei consumi ha risentito dell’alta inflazione che ha eroso il potere d’acquisto delle famiglie. E’ quanto emerge dal report sull’andamento dell’economia siciliana presentato oggi nella sede di Palermo di Bankitalia. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), infatti, aveva raggiunto il massimo in regione, così come nel resto del Paese, nell’ultima parte del 2022, soprattutto per il contributo delle spese relative all’abitazione, alle utenze e ai beni alimentari. Voci che assumono in Sicilia un peso più elevato nel paniere delle famiglie rispetto alla media nazionale.

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“A partire dai primi mesi di quest’anno – si legge nel report di Bankitalia – la dinamica dei prezzi si è parzialmente attenuata pur rimanendo su valori elevati nel confronto storico: il tasso di inflazione è sceso a settembre al 5,4 per cento in Sicilia (5,3 in Italia), soprattutto per il marcato calo dei prezzi di gas ed energia elettrica. Contestualmente, si sono registrati segnali di ripresa della fiducia dei consumatori che, però, hanno perso vigore a partire da luglio. Il relativo indicatore, disponibile solo a livello di macroarea, resta di molto inferiore ai valori raggiunti prima dell’invasione russa in Ucraina”.

 

 

Cresce l’occupazione in Sicilia ed è un incremento in rosa. Prosegue nell’Isola l’andamento positivo del mercato del lavoro che aveva caratterizzato lo scorso anno: nella prima metà del 2023 l’occupazione è cresciuta in regione del 4,7 per cento rispetto al primo semestre dell’anno precedente. E’ quanto emerge dal report sull’andamento dell’economia in Sicilia elaborato dalla sede di Palermo della Banca d’Italia e presentato oggi. “L’incremento ha interessato con maggiore intensità le donne ed è stato determinato dal lavoro alle dipendenze – spiegano da Bankitalia – Alla dinamica positiva hanno contribuito tutti i settori tranne quello delle costruzioni la cui attività ha risentito della minore spinta derivante dalle misure di supporto fiscale”.

Il tasso di occupazione per la popolazione tra 15 e 64 anni è salito di 1,9 punti percentuali, attestandosi al 44,2 per cento, dato comunque inferiore rispetto al Mezzogiorno (47,6) e al dato nazionale (61,1). “Le persone in cerca di un impiego – si legge nel report – sono diminuite rispetto al primo semestre del 2022, portando il tasso di disoccupazione al 15,9 per cento, in calo di 1,8 punti percentuali (14,4 nel Mezzogiorno e 7,9 in Italia). Nel complesso, le forze di lavoro sono aumentate e il tasso di attività è salito al 52,7 per cento, il dato più elevato dal 2018”. Nei primi sei mesi dell’anno sono state attivate, al netto delle cessazioni, circa 4.500 posizioni lavorative alle dipendenze in più rispetto allo stesso periodo del 2022. “L’incremento è da attribuire alla componente dei contratti a termine e dell’apprendistato e, con riferimento ai settori, soprattutto alle attività collegate al turismo”, spiegano da Bankitalia.

 

Nei primi otto mesi del 2023 la crescita delle presenze turistiche ha decelerato all’8,8 per cento in Sicilia. L’incremento è stato trainato dai pernottamenti di stranieri (46 per cento del totale) ed è stato superiore nelle strutture extra-alberghiere. Nel complesso del periodo le presenze hanno superato i livelli pre-pandemici. E’ quanto emerge dal rapporto sull’economia regionale elaborato dalla sede di Palermo di Bankitalia e presentato stamani. La dinamica dei flussi si è riflessa sul traffico aeroportuale. Il numero di passeggeri in arrivo e in partenza dagli scali siciliani è cresciuto dell’11,3 per cento nei primi otto mesi del 2023 (62 per cento nel 2022), in linea con la media del Mezzogiorno, ma meno che in quella nazionale, con un aumento maggiore per i voli internazionali.

“L’andamento dei singoli aeroporti – spiegano da Bankitalia – ha risentito delle scelte di rilocalizzazione assunte dal principale vettore attivo nell’Isola e della temporanea sospensione delle operazioni di volo nello scalo di Catania a causa dell’incendio sviluppatosi nell’aerostazione nel mese di luglio, con conseguente dirottamento dei voli su altri scali”.

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