(Adnkronos) – Aumentano i costi di impresa. Anche se il rallentamento delle vendite di inizio anno è stato in parte recuperato e le librerie hanno ripreso a funzionare da punto di incontro tra l’editoria e il pubblico, la ripartenza non è però ancora priva di
ostacoli. A incidere sull’attività delle piccole e medie librerie, in particolare, è l’aumento dei costi di impresa, segnalato dal 95% delle attività. A pesare, soprattutto l’aumento dei costi dell’energia (96%), ma il 42% segnala anche l’incremento dei prezzi di consegna degli ordini, in ascesa a causa del caro-carburante. Restano sempre elevate le tasse locali e gli affitti per, rispettivamente, il 18% ed il 9% degli intervistati. È quanto emerge dal sondaggio 2022: “Ritorno in libreria. La ripartenza dei piccoli librai tra pandemia e
crisi internazionale”, condotto da Swg per Sil-Confesercenti su un campione di 400 responsabili di librerie – non legate a catene nazionali – distribuito su tutto il territorio nazionale.
Per ora, le librerie riescono a resistere a contenere l’assalto dei costi: il 63% segnala che, nonostante gli incrementi, la gestione economica dell’attività resta positiva. Ma se le pressioni dovessero continuare, i rischi sarebbero alti: c’è già un 32% che si dice in
difficoltà, e un 5% che teme la chiusura.