“Ma come si fa in quattro anni a realizzare un’opera pubblica, a meno che si parli di interventi non complessi ma leggeri, in una nazione come l’Italia dove i processi autorizzativi impongono spesso attese di otto o dieci anni? E dunque, come si fa a restare puntuali con la scadenza del 2026 imposta dal Pnrr? Noi proponiamo di spostare la scadenza almeno al 2028”. E’ l’esigenza che sottolinea il ministro della Protezione civile Nello Musumeci, a margine del suo intervento all’assemblea nazionale dell’Anci in corso alla Fiera di Bergamo.
“Soprattutto in una economia di guerra, con l’aumento dei costi dei materiali destinati alle opere pubbliche complesse, è chiaro che due anni in più sarebbero assolutamente necessari – spiega Musumeci – C’è un dialogo aperto con l’Unione Europea e speriamo che la nostra istanza possa essere accolta; altrimenti, rischiamo di perdere questa straordinaria opportunità, soprattutto per le regioni che sono rimaste più indietro sul piano infrastrutturale come il Mezzogiorno d’Italia.
Bisogna snellire, non è solo un problema di risorse, ma di procedure e di tempi”, conclude il ministro.