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L’Ue placca la May: l’accordo sulla Brexit non è negoziabile

BRUXELLES – Si prospettano misure Ue d’emergenza pronte a scattare in caso di una Brexit senza accordo, con l’obiettivo di tutelare il più possibile i cittadini. Commissione e Consiglio Ue hanno adottato tre nuove misure che tutelano gli studenti Erasmus, le pensioni dei cittadini che hanno lavorato in Gran Bretagna e i pagamenti per i programmi Ue dal bilancio 2019. I ragazzi Ue che al 29 marzo studiano in Gran Bretagna (circa 14mila) e i ragazzi britannici che studiano in Ue (circa 7mila) vedranno garantiti la loro borsa Erasmus sino al completamento del periodo all’estero previsto. Gli europei che fino al 29 marzo hanno compiuto un periodo di lavoro in Gran Bretagna se lo vedranno riconosciuto per il calcolo della pensione. Inoltre i 27 si impegnano a pagare i fondi Ue per tutto il 2019 a istituzioni, imprese, ricercatori e cittadini britannici per i progetti già avviati entro il 29 marzo se la Gran Bretagna pagherà il suo contributo per il 2019 al bilancio Ue.

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“Il dibattito e il voto di ieri ai Comuni non cambia questo: l’accordo di divorzio non sarà rinegoziato”. Così il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker al Parlamento europeo sulla Brexit. L’accordo attuale “resta il solo e il migliore possibile, lo abbiamo detto a novembre, ribadito in dicembre e poi a gennaio”. Il voto di ieri a Londra “ha acuito il rischio di un’uscita non ordinata e quindi dobbiamo continuare a prepararci per tutti gli scenari, anche i peggiori”. La premier britannica Theresa May “aveva dato il suo impegno personale” per evitare un ritorno a una frontiera dura con l’Irlanda, ma “nessuna rete di sicurezza potrà mai essere sicura se è a durata determinata”, ha aggiunto Juncker.

“Ho difficoltà ad accettare questo gioco dello scaricabarile che alcuni” in Gran Bretagna “vogliono giocare contro di noi”, dal momento che la premier May “ha preso le distanze dall’accordo che aveva lei stessa negoziato”: così il capo negoziatore Ue, Michel Barnier, al Parlamento europeo durante il dibattito sulla Brexit, ricordando che l’Ue “ha sempre negoziato con e non contro la Gran Bretagna”.

Un incontro “serio e utile”. Così un portavoce del Labour ha descritto il primo faccia a faccia fra la premier Tory, Theresa May, e il leader laburista, Jeremy Corbyn, sulle ipotesi di piano B per la Brexit dopo il disgelo seguito all’apertura della May verso l’emendamento non vincolante approvato ai Comuni per sollecitare il governo a evitare un traumatico divorzio senz’accordo (no deal) dall’Ue. I due hanno discusso fra l’altro delle proposte laburiste per una Brexit soft che lasci il Regno nell’unione doganale.

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