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Il salotto di Ambaradan: Il nome della rosa, libro, film e serietv

“Della bellezza di una rosa quando appassisce rimane solo una cosa il suo nome” U.Eco

Alfredo Polizzano libraio e Susanna Basile psicologa e sessuologa clinica alle prese con “Il nome della Rosa” libro di Umbero Eco, il film di Annaud con il compianto Sean Connery e la serie-tv su Netflix di grande successo che ancora dopo 40 anni stupisce e ammalia. Riusciranno i nostri eroi a interessarvi alle loro ricerche e questioni su un classico contemporaneo senza confronti?

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Chi si ricorda la storia del libro? La serie tv in onda su Netflix è un ottimo compendio per tutti gli sfaticati della lettura. ci sono attori come John Turturro, Rupert Everett e un ottimo Fabrizio Bentivoglio. Le sei puntate sono di una fattura squisita con un’impronta italiana alla vecchia maniera anche perché gli interni e l’abbazia è stata ricreata a cinecittà.

La storia riguarda le diatribe del 1200 in Italia tra francescani e domenicani ospitati dai benedettini. I francescani rivoluzionari portano la povertà come vessillo alla vera fede e sono appoggiati dall’imperatore; i domenicani conservano privilegi e denaro appoggiati dal papa diventano presto i “favolosi” inquisitori che tutto acquisiscono a causa dell’eresia a cominciare da un gruppo di dissidenti chiamati dolciniani che vengono bruciati direttamente sui roghi. I dolciniani devoti a Fra Dolcino predicavano senza i voti vivevano in gruppo facevano l’amore senza essere sposati e quindi non contemplavano il peccato originale e soprattutto facevano predicare anche le donne, notoriamente creature del diavolo. Il giovane Adso allievo del francescano Guglielmo di Baskerville è un benedettino, i benedettini erano i detentori della cultura in quanto le loro biblioteche erano l’unica salvezza dei manoscritti greci, indiani e arabi, che per la prima volta incontra una ragazza e tutti i sensi gli si smuovono. La ragazza e non è un caso è una occitana scappata dalle persecuzioni dalla Francia meridionale dove lei faceva parte sicuramente della setta catara, quindi simile per certi versi ai dolciniani. Avvicina il giovane novizio Adso e fa l’amore con lui: vi immaginate un povero “quasi monaco” che tipo di peccato ha a suo carico?

Per questo in maniera più che soave chiede al suo maestro Guglielmo se è vero che la donna è una creatura del diavolo e Guglielmo risponde così:

“tre sono i punti principali per cui la donna non può essere creatura diabolica:

  • La donna è nata in paradiso dalla nobile materia umana, mentre l’uomo è nato dalla polvere impastata con l’acqua.
  • Il figlio di Dio si è incarnato nell’utero di una donna. Il signore è onnipotente avrebbe potuto incarnarsi in un uomo in maniera miracolosa.
  • E quando è apparso dopo la resurrezione è apparso ad una donna.

E poi nel regno dei cieli nessun uomo sarà ma regina sarà una donna”.

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