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Dora Marchese: Adelaide Bernardini moglie di Luigi Capuana

Una gita a Mineo sulle orme dello scrittore nel suo paese natio e una illuminante conferenza sulla sua misconosciuta moglie scrittrice, poetessa, drammaturga

Mineo (Minìu o Minèu in siciliano) è un comune italiano di 4 486 abitanti della città metropolitana di Catania in Sicilia. È situato sulle pendici nord-occidentali dei monti Iblei. Il nome Mineo deriva dal latino Menae-arum che continua il greco Menainon e il siculo Menai. Secondo un’ipotesi che risale al XIX secolo, il termine greco-siculo sta per accampamento di soldati. In una gita organizzata  dalla Società Dante Alighieri di Catania, da SiciliAntica e  da Archeoclub di Catania, a Mineo per coronare la conferenza di Dora Marchese, tenuta nella casa museo di Luigi Capuana che prossimamente uscirà con una pubblicazione sulla sua vita e opere: Adelaide Bernardini, umbra di nascita ma siciliana d’adozione, è ricordata solo per essere la moglie di Luigi Capuana mentre, invece, è stata una protagonista del suo tempo, poetessa, scrittrice, drammaturga. A questa interessantissima figura, la prof.ssa Dora Marchese, per la Fondazione Verga di Catania, ha condotto uno studio che, unico nel suo genere, svela i molteplici aspetti di una scrittrice di grande interesse, a torto dimenticata. Ricordiamo che le donne scrittrici dell’epoca non avevano vita facile soprattutto se mogli o compagne di scrittori famosi e Adelaide Bernardini donna dichiaratamente autonoma ed indipendente, era una pure un’articolista sui giornali dell’epoca, è stata opportunamente dimenticata per varie querelle addirittura con lo stesso Luigi Pirandello.

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La prima tappa della gita a Mineo ci ha portato al cimitero per onorare la tomba di Luigi Capuana. Visita al complesso gesuitico cui, nel 1601, dove lavorò Natale Masuccio, ora sede del Municipio e del prezioso museo archeologico Tamburino Merlini. Nel museo testimonianze preistoriche, un’elegante statuetta tanagrina, uno strigile del V sec. a. C., una raccolta di anfore, un esemplare di Pecten Jacobaeus usato come unguentario, epigrafi in greco perfettamente conservate. Abbiamo avuto modo di visitare anche la parte dell’antico collegio sede degli uffici comunali e la sala consiliare con bassorilievi ceramici degli anni Settanta che rappresentano eventi storici locali e cittadini celebri, primo tra tutti Luigi Capuana. Poi il Circolo di Cultura Luigi Capuana: fino al 1767-68 era la sede dell’amministrazione comunale, la Loggia. Successivamente nel 1841, fu concessa in affitto al Circolo di Cultura, come sala di conversazione dei nobili (notabili) della città. Negli anni ’20 del secolo ventesimo divenne la Casa del fascio, per tornare la sede del Circolo di Cultura Luigi Capuana nel dopoguerra. Il salone interno è decorato e arredato in stile floreale. Poi è stata la volta della chiesa collegiata dei Santissimi Pietro e Paolo, a pochi passi dall’abitazione di Luigi Capuana. La chiesa è a croce latina e ha tre navate. Custodisce alcune opera di pregio: la seicentesca statua del Cristo alla Colonna in legno policromo; l’altare in cui essa è custodita ricco di marmi policromi e di una porticina in argento a chiusura del ciborio, mentre nelle pareti laterali risaltano due bassorilievi in stucco raffiguranti il sacrificio di Isacco e Mosè che fa scaturire l’acqua dalla rupe; la monumentale cantoria a fastigio d’organo del settecento, in legno intagliato e dorature d’oro zecchino, il pulpito ligneo intagliato con lacunari dipinti ad olio di fine Settecento e il coro scolpito in noce, gli innumerevoli paramenti sacri e le reliquie. E poi per finire in bellezza la casa di Luigi Capuana. I mobili e gli arredi vengono dall’abitazione catanese che Capuana ha condiviso con Adelaide Bernardini. Preziosa la raccolta pittorica con opere di Telemaco Signorini, Natale Attanasio, Antonino Galdolfo, gli acquarelli e i dipinti su ceramica dello stesso Capuana. Lo studio usato come luogo di scrittura è ricoperto da ritagli di riviste italiane e francesi. Si conserva lo scrittoio, la biblioteca e in uno stanzino attiguo all’alcova diversi apparecchi fotografici. Ricca la collezione di scatti fotografici di Capuana: i ritratti di diversi attori, Grasso, Musco, Pandolfini. Preziosi i manoscritti in mostra, da “Profili di donne” a “Il marchese di Roccaverdina”.

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
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