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Processo Lollobrigida: medico in aula, mi diceva “voglio vendere tutto, mio figlio non deve avere nulla”

Il medico sentito come testimone nel processo che vede imputato l’ex assistente e factotum, Andrea Piazzola, accusato di circonvenzione di incapace

“Al termine delle visite, in più di un’occasione, Gina Lollobrigida mi disse ‘mi voglio vendere tutto, mio figlio non deve avere nulla”. Lo ha detto Francesco Ruggiero, cardiologo che ha avuto in cura l’attrice deceduta lunedì scorso a 5 anni, sentito come testimone in aula a Roma nel processo che vede imputato l’ex assistente e factotum, Andrea Piazzola, accusato di circonvenzione di incapace per aver sottratto beni dal patrimonio dell’attrice tra il 2013 e il 2018.

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”Erano confidenze che mi faceva quando terminavo le visite – ha aggiunto – e varie volte faceva riferimento al fatto che il figlio (Milko Skovic, parte civile nel processo, ndr.) fosse lontano e non lì ad accudirla”. Ruggiero conobbe Lollobrigida circa dieci anni fa quando Piazzolla la portò per una visita in seguito a un malore. ”Da allora ho continuato ad assisterla, una volta ogni 15 giorni, ed ero informato quotidianamente sul suo stato di salute. In seguito ebbe un paio di scompensi cardiaci e nel 2017 fu ricoverata. Era sempre Piazzolla ad accompagnarla, il figlio e il nipote venivano in seguito a trovarla ma lei non voleva far sapere a loro le sue condizioni di salute e spesso dovevo mediare io con loro’’, ha proseguito il medico.

 

Il cardiologo, nel corso degli anni, era diventato un amico di famiglia per Lollobrigida, che lo invitava ai compleanni e ai capodanni. “Ricordo che lei non nutriva stima nei confronti del figlio e del nipote e me lo ha esternato varie volte, anche in maniera colorita. Con Piazzolla aveva un rapporto di collaborazione, anche affettivo, per lei era come un nipote acquisito’’. ‘’La ‘bersagliera’ – ha concluso il medico – era caparbia, ma era totalmente in grado di intendere e di volere’’.

 

“Andrea si affezionò alla signora Lollobrigida. Lui di fatto in questi anni non è mai andato in vacanza, stava sempre con lei, anche a Natale e Pasqua perché ci diceva che era sola”. Lo ha detto in aula Concetta Cinque, sentita come testimone assistito in quanto indagata per riciclaggio in un procedimento connesso – nel processo a Roma che vede imputato il figlio Andrea Piazzolla, ex assistente e factotum dell’attrice scomparsa nei giorni scorsi, per l’accusa di circonvenzione di incapace.

“Si conobbero intorno al 2011, Andrea sostituì la figura della nonna che aveva perso da poco con la signora Lollobrigida – ha spiegato Cinque – Lei era estasiata dalla sua compostezza ed educazione e lo prese in simpatia”. La teste ha confermato di avere ricevuto dalla Lollobrigida un bonifico di 271mila euro sul conto che aveva cointestato con il marito. “Lei volle fare un regalo ad Andrea che non aveva conto corrente e quindi lui ci chiese se poteva accreditare quella somma sul nostro conto. Mio figlio mi disse che la signora gli diede quei soldi per far estinguere il mutuo che avevamo e per fare studiare il fratello Luca. La chiamai per ringraziarla e lei mi disse: sono io che ringrazio Andrea per l’amore e l’affetto che mi dà”.

 

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