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Coronavirus: Spadafora, “riapertura palestre a fine gennaio obiettivo possibile”

Roma, 29 dic. – “Sono convinto che entro fine gennaio le attività sportive, con le condizioni che il Cts indicherà con molta precisione e probabilmente con delle limitazioni, potranno riprendere”. E’ quanto afferma il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport, Vincenzo Spadafora, ospite del programma Agorà su Rai Tre.”Stiamo lavorando costantemente col Cts, prima ancora della chiusura di ottobre avevamo disposto un nuovo protocollo con misure molto rigide e devo dire che molte palestre avevano fatto degli investimenti-sottolinea il ministro- Abbiamo dato un fondo perduto consistente a tutti quei soggetti per coprire le spese fatte”.

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“La riapertura a gennaio è un mio obiettivo e un obiettivo raggiungibile, dobbiamo vedere però i dati della pandemia dei primi di gennaio. Non voglio fare promesse ma l’obiettivo di riaprire, pur con delle limitazioni, di palestre, centri danza e piscine, e tutte le altre attività importanti per il benessere degli italiani, credo sia possibile”, sottolinea.

“Malagò e il Cio – spiega – ritengono che il Coni non abbia pienamente rispettato una serie di cose previste dalla carta olimpica: l’autonomia funzionale e quell’indipendenza che i comitati olimpici devono avere. In parte quello che dice Malagò è vero, noi però la soluzione l’avevamo trovata presentando un decreto sulla governance dello sport che dava una serie di misure per la piena autonomia al Coni, ma le forze politiche hanno deciso di non attuarlo. Oggi ripartirò da quel decreto, andrò incontro a richieste di Cio e Malagò e riproporrò quel decreto, vedremo se in consiglio dei ministri si troverà una convergenza per portare questo ulteriore risultato tra le cose fatte da questo governo”. “Tifosi allo stadio? Escludo che a gennaio ci possa essere questa possibilità”. Afferma il ministro ricordando che “Ognuno spera di poter riprendere i propri hobby e le proprie attività professionali, il tema che all’interno di uno stadio da 60mila posti non sia un problema averne 20mila è relativo avere tutta questa gente che va nella stessa direzione nello stesso orario significa dover fare una serie di controlli, intensificare il sistema dei trasporti: significa gestire una macchina che in questo momento non è prioritaria rispetto ad altre cose prioritarie per la ripartenza del Paese come ad esempio scuola e sistema industriale”. “Il mio desiderio è ovviamente rivedere i tifosi allo stadio il prima possibile ma non credo che questo avverrà a gennaio”, conclude Spadafora.
(Labitalia)

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