17.2 C
Catania
lunedì, Aprile 29, 2024
spot_imgspot_img
HomeCronacaCastelbuono(PA): controlli nel sistema informatico su fratello fidanzata, assolto carabiniere

Castelbuono(PA): controlli nel sistema informatico su fratello fidanzata, assolto carabiniere

Nessun accesso abusivo al sistema informatico SDI per l’interrogazione del nominativo del fratello della fidanzata, assolto un maresciallo dei Carabinieri. Il sottufficiale, ex vicecomandante della stazione dei Carabinieri di Castelbuono (Palermo), è stato assolto dall’accusa di accesso abusivo al sistema informatico delle forze dell’ordine. L’uomo aveva fatto dei controlli nel database per accertare la posizione del fratello della fidanzata coinvolto in una vicenda di spaccio di sostanze stupefacenti. All’udienza preliminare il gup del Tribunale di Palermo, Marco Gaeta, lo ha prosciolto con la formula “perché il fatto non sussiste”, accogliendo la richiesta e le tesi dell’avvocato Gioacchino Genchi che ha sostenuto che la verifica preventiva di eventuali precedenti penali dei soggetti che si è soliti frequentare rientra nei doveri di comportamento dei militari dell’Esercito Italiano e più nello specifico degli appartenenti all’Arma.

Pubblicità

 

Il maresciallo dei carabinieri cominciò a nutrire sospetti quando un giorno, trovandosi a casa della ragazza, sentì puzza di fumo di marijuana provenire dalla stanza da letto del fratello gemello di lei, attigua al bagno del piano superiore, dove si era diretto in quanto il bagno a piano terra della casa, riservato agli ospiti, era occupato. In quel periodo il rapporto tra i due, tra l’altro, era piuttosto turbolento. Così il 26 agosto 2017, mentre comandava interinalmente la Stazione dove prestava servizio, per l’assenza per licenza ordinaria del comandante, il maresciallo aveva fatto accesso alla banca dati delle forze di polizia per verificare cosa risultasse a carico del fratello gemello della ragazza. Non a caso, come risulta dalla log del sistema di interrogazione della banca dati, la motivazione correttamente inserita dal maresciallo nel sistema, a fronte dell’interrogazione eseguita, è stata: “Ricostruzione frequentazioni e ambito sociale soggetto”. Quindi aveva scoperto che lei gli aveva nascosto e poi negato che il fratello era stato oggetto di indagini da parte dei carabinieri e della polizia per reati in materia di sostanze stupefacenti, come risultava dalle perquisizioni, dai sequestri e dai controlli che aveva subito, tanto da essere proposto per l’avviso orale e poi indagato per spaccio.

 

Non solo, questo giovane era sicuramente di particolare interesse operativo da parte di più uffici e di diverse forze di polizia, solo se si considerano le plurime interrogazioni del medesimo nominativo eseguite dal Commissariato di polizia di Cefalù, dalla Divisione anticrimine della Questura di Palermo, dalla Stazione dei carabinieri di Collesano, dai militari del Nucleo operativo della Compagnia dei carabinieri di Cefalù e dal personale di polizia giudiziaria addetto alla Sezione della Procura della Repubblica di Termini Imerese. Il maresciallo dei carabinieri, pertanto, aveva atteso il rientro in sede del suo comandante, cui ha riferito l’esito degli accertamenti, per essere autorizzato a notiziare i familiari della sua fidanzata “di quanto di increscioso aveva accertato sul conto del fratello, dopo che gli stessi gli avevano nascosto e poi dichiarato di non essere a conoscenza della perquisizione e del procedimento penale per spaccio a carico del congiunto, di cui invece avevano avuto perfetta contezza, a far tempo dal 31 marzo 2017, allorquando era stata eseguita dai carabinieri di Collesano una perquisizione personale e domiciliare, con il sequestro di sostanza stupefacente presso la sua abitazione”. Da qui l’interruzione del rapporto sentimentale e l’inizio di una lunga quanto travagliata vicenda giudiziaria a carico del maresciallo, causata dalla denuncia della ex fidanzata.

L’avvocato Gioacchino Genchi ha spiegato che nel Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, al numero 5 dell’articolo 732, è previsto che: “Il personale dell’Arma dei Carabinieri deve improntare il proprio contegno, oltre che alle norme previste dai precedenti commi, ai seguenti ulteriori doveri: a) mantenere, anche nella vita privata, una condotta seria e decorosa; b) osservare i doveri del suo stato, anche nel contrarre relazioni o amicizie”.

 

 

Copyright SICILIAREPORT.IT ©Riproduzione riservata

Clicca per una donazione

Redazione PA
Redazione PA
Redazione Palermo
Articoli correlati

Iscriviti alla newsletter

Per essere aggiornato con tutte le ultime notizie, le novità dalla Sicilia.

Le Novità di Naos

Il mensile di cultura e attualità con articoli inediti

- Advertisment -

Naos Edizioni APS

Sicilia Report TV

Ultimissime

Dona per un'informazione libera

Scannerizza QR code

Oppure vai a questo link

Eventi

Le Rubriche di SR.it

Vedi tutti gli articoli