Un danno economico di quasi 40.000 euro per un ammontare di 2.800 ore di assenza. E’ quello stimato dagli investigatori del Comando provinciale dei carabinieri di Palermo nell’ambito dell’inchiesta contro i furbetti del cartellino alla Rap, l’azienda di igiene ambientale del capoluogo siciliano. L’indagine, svolta dal Nucleo operativo della Compagnia di Palermo Piazza Verdi e che vede oltre 100 indagati, è stata condotta da maggio a luglio 2021. Attraverso attività tecniche e con servizi di osservazione e pedinamento, l’ascolto di persone informate sui fatti e acquisizioni documentali sarebbe stata accertata l’esistenza di “un collaudato sistema nell’ambito della società integralmente partecipata pubblica, con molteplici condotte di assenteismo poste in essere in forma concorsuale tra i diversi dipendenti attraverso la reciproca condivisione dei tesserini marcatempo”.
Assenteismo ma non solo alla Rap. Nell’inchiesta con oltre 100 indagati dei carabinieri del Comando provinciale di Palermo, infatti, è emerso che due impiegati nell’area logistica–officina della sede aziendale, approfittando della diretta disponibilità dei veicoli in riparazione e delle relative chiavi, avrebbero effettuato illeciti prelievi di carburante da svariati mezzi della società che si occupa della raccolta dei rifiuti in città. Per 18 indagati, accusati a vario titolo di truffa aggravata, false attestazioni o certificazioni e appropriazione indebita, è scattato l’obbligo di presentazione alle polizia giudiziaria.
L’indagine, svolta dal Nucleo Operativo della Compagnia di Palermo Piazza Verdi e condotta da maggio a luglio 2021, ha permesso di recuperare diversi litri di gasolio rubato dai veicoli aziendali.