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Agcom, smercio illegale mln sms non consumati da utenti, stop e multa app illecite

Tra il 2020-2022 gestiti 768 milioni di Sms, in Ue ed extra Ue, 203 mln su territorio nazionale

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha scoperto, sanzionato bloccato uno smercio illegale di milioni di messaggi sms non consumati dagli utenti. Il sistema “fraudolento” si legge nella nota dell’Agcom, prevedeva che gli utenti, che aderivano a promozioni tramite app, cedessero, “dietro piccoli compensi, i messaggi Sms inutilizzati rispetto al quantitativo complessivamente contenuto nei pacchetti di offerte sottoscritte con i rispettivi operatori di telefonia mobile. Gli stessi Sms, successivamente reimmessi sul mercato mondiale, venivano venduti a società operanti nel settore delle comunicazioni elettroniche (quali aggregatori/reseller e/o fornitori di messaggistica aziendale), per essere riutilizzati nei servizi di messaggistica pubblicitaria o di marketing di tipo Otp (password usa e getta), A2P (da applicazione a persona) o similari.

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Un meccanismo che consentiva alle società di raggiungere “cospicui guadagni dalla successiva commercializzazione degli Sms illecitamente acquisiti” che veniva ceduti a un prezzo superiore (0,01euro) a quello sostenuto (0,005 euro), seppure concorrenziale rispetto all’offerta di mercato. Nel corso dei controlli, i finanzieri del Nucleo Speciale Beni e Servizi, coordinati dal Comando Unità Speciali e dal Comando dei Reparti Speciali della Guardia di finanza, che hanno ricostruito la filiera illegale di commercializzazione dei messaggi Sms, che hanno ricostruito la filiera illegale di commercializzazione dei messaggi hanno censito come con tali modalità illecite, nel triennio 2020-2022, “sono stati gestiti 768 milioni di SMS (sia in ambito UE che extra UE), 203 milioni dei quali interessanti il territorio nazionale”, spiega ancora la nota Agcom.

 

Un sistema fraudolento che consentiva alle società di messaggistica, cospicui guadagni dalla successiva commercializzazione degli SMS illecitamente acquisiti, cedendoli a un prezzo superiore (€ 0,01) a quello sostenuto (€ 0,005), seppure concorrenziale rispetto all’offerta di mercato. “È emerso che una prima società di capitali brianzola, operante nel settore della consulenza tecnologica ed informatica, agisse come “operatore di comunicazione” senza averne titolo, mentre una seconda società di capitali, con sede nel modenese, operante nella fornitura di servizi di comunicazione elettronica, gestiva le applicazioni illecite”, prosegue l’Authority che in esito agli accertamenti svolti dalla Gdf, ha avviato un procedimento sanzionatorio che si è concluso con l’irrogazione nei confronti delle società coinvolte di una sanzione amministrativa pecuniaria pari a 280.000 euro, per la mancata corretta identificazione della linea chiamante”.

 

 

“Infatti – si legge ancora nella nota – queste app inviavano i messaggi dal terminale del cliente che aveva ceduto i propri Sms non utilizzati; pertanto, il numero del cliente appariva come il mittente, con il rischio che questi potesse essere chiamato o, peggio, sfruttato per attività fraudolente o comunque contrarie alla legge (a seguito di furto dell’account on line)”.

I soggetti sanzionati – spiega ancora l’Agcom – tramite le piattaforme da loro gestite, “ordinavano” al dispositivo mobile privato di inoltrare Sms a contenuto commerciale con l’utilizzo delle numerazioni degli utenti. “Tali messaggi, privi dei riferimenti aziendali dei soggetti giuridici che ne originavano il contenuto, di fatto spostavano la responsabilità dei contenuti sul titolare della numerazione, il tutto in violazione del disposto normativo in materia”.

Per contrastare tale fenomeno, l’Autorità, nell’ambito delle attività del Comitato Tecnico sulla Sicurezza delle Comunicazioni Elettroniche, cui partecipa anche la Guardia di finanza, “ha adottato un piano di interventi, che prevede l’esecuzione di controlli mirati ed il blocco delle applicazioni individuate in base alle attività di vigilanza svolte. Inoltre, tale piano impegna gli operatori a monitorare gli effetti delle misure adottate e ad informare tutti gli utenti sulla natura illecita di tali pratiche nonché sui rischi connessi all’adesione a tali iniziative (es. blocco della SIM da parte del gestore per utilizzo anomalo). L’attività, conclude la nota, risulta frutto delle sinergie tra Agcom e la Componente speciale della Guardia di finanza, costantemente protese alla tutela degli utenti del mercato e del sistema di comunicazione elettronica.

 

 

 

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