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Presentato a Roma l’ultimo saggio di Dora Marchese: Adelaide Bernardini, la ‘chimera’ della letteratura

La prossima presentazione del libro a cura della dottoressa Antonella Di Maggio, si terrà a Catania, presso l’Hotel Nettuno, il 7 marzo alle ore 17.15

Era il 1895 quando una giovane ragazza, proveniente dalla Turchia, scampata ad un tentato suicidio, veniva assunta a Roma presso la casa di un famoso scrittore siciliano come segretaria e bibliotecaria. La ragazza si chiamava Adelaide Bernardini e lo scrittore Luigi Capuana. Da quell’incontro sarebbe nato un amore e un sodalizio culturale durato sino alla morte del teorico del verismo, spentosi a Catania nel 1915.

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Ricordata di rado e solo come moglie di Capuana, Adelaide Bernardini, inizialmente nota con lo pseudonimo ‘Chimera’, è stata poetessa, narratrice, articolista, drammaturga, critica e librettista, tra le voci più note della cultura italiana tra la fine dell’Ottocento e il primo ventennio del Novecento. Eppure, i suoi scritti, cospicui e vari per generi e per temi, e il suo ruolo di collaboratrice e coautrice dell’opera del marito, sono stati pressoché ignorati.

Umbra di nascita e siciliana d’adozione, Bernardini è stata testimone di anni cruciali della storia politica, culturale e sociale d’Italia, dal periodo postunitario fino al secondo conflitto mondiale, che ha raccontato in poesie, novelle e testi teatrali, forte della sua formazione di maestra e fervente lettrice, spinta da una ferrea ambizione e, inevitabilmente, corroborata dal fecondo humus culturale in cui si ritrovò a vivere grazie al marito, risiedendo prima a Roma e poi a Catania.

La notevole differenza d’età con Capuana, le vicende da feuilleton da cui nacque il loro sodalizio umano e artistico, il carattere volitivo e piuttosto polemico che la mise in contrasto con nomi illustri dell’intellighenzia del periodo – Luigi Pirandello e Filippo Tommaso Marinetti, tra gli altri  ‒ non avevano finora permesso una valutazione serena e obiettiva dell’opera di Bernardini.

Questa ingiusta ed arbitraria damnatio memoriae, unitamente alla totale disattenzione sulla sua opera, è stata sanata dalla pubblicazione del pregevole saggio della professoressa Dora Marchese, “Adelaide Bernardini: la ‘chimera’ della letteratura” (Euno edizioni), pubblicato nella collana “Studi” della Fondazione Verga di Catania.

Il volume di Dora Marchese, inserisce Adelaide Bernardini nella più ampia prospettiva della scrittura femminile tra Otto e Novecento, all’interno del cruciale dibattito sui temi dell’emancipazionismo: istruzione, matrimonio, maternità, divorzio, adulterio. Attraverso un profilo biografico accuratamente documentato ed una stringente analisi dei testi, Marchese ricostruisce con obiettività la figura della Bernardini donna e intellettuale.

Il libro è stato presentato presso la Casa Internazionale delle donne di Roma, ponendo, finalmente, Adelaide Bernardini al centro di un dialogo critico vivace e obiettivo, condotto dalla Presidente della Casa Internazionale delle donne, Maura Cossutta, dalla scrittrice e saggista Chiara Acciarini, dalla scrittrice e giornalista Maria Rosa Cutrufelli e da Rino Caputo, già ordinario di Letteratura italiana nella facoltà di lettere e filosofia “Tor Vergata” di Roma, che hanno animato l’incontro con le loro stimolanti osservazioni.

Cossutta e Acciarini hanno sottolineato il valore di uno studio che, con lucidità ed equilibrio, arricchisce la storia dell’ingegno femminile, restituendo verità e contestualizzando la vita e l’opera di una scrittrice in contatto con parecchie colleghe dell’epoca: dalla Deledda alla Negri, dalla Serao alla Guglielminetti. Ripercorrendo l’atteggiamento di tanti amici e sodali di Capuana, Cutrufelli ha parlato di mobbing nei confronti della Bernardini, rea di avere sottratto spazio e attenzione in un campo, quello dell’editoria e del teatro, che si riteneva appannaggio dei soli uomini. Caputo, infine, ha ripercorso il complicato rapporto tra Capuana e Pirandello, entrato in crisi con l’accendersi della liaison tra Capuana e Bernardini e culminato, scomparso il marito, con la vera e propria crocifissione della vedova, messa alla berlina nella commedia del 1925 Vestire gli ignudi.

Dora Marchese ha chiuso l’incontro parlando del suo lavoro su Adelaide Bernardini e rispondendo alle domande del folto e qualificato pubblico, dando appuntamento alla prossima presentazione del libro che, organizzato dalla presidente dell’AMMI, sez. di Acireale, dottoressa Antonella Di Maggio, si terrà a Catania, presso l’Hotel Nettuno, il 7 marzo alle ore 17.15.

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