Ne parliamo con il professor Luciano Rispoli psicoterapeuta, promotore e chairman dell’evento.
Susanna Basile: “Qual è stato il primo risultato del congresso?”
Luciano Rispoli: “Intanto la soddisfazione più grande è stata quella di superare la difficoltà di vedersi on line: e quindi tutto il lavoro che c’è dietro ci ha dato una immensa gratificazione. Questo abbiamo avuto come feedback dal pubblico e questo si vede dai numeri di chi ci ha seguito, e da chi ha commentato come tutto il congresso sia stato molto fluido, comprensibile ed interessante. Tutti gli argomenti e le sessioni avevano una connessione tra di loro: gli interventi erano fortemente collegati al tema e alle novità che possono interessare le persone. I temi dell’Infiammazione, Psicobiologia Malattia e Salute si sono interconnessi in maniera molto stretta alla terapia integrata che dà un proprio importante contributo alla salute; così come alla ricerca, così come ai laboratori proposti per dare seguito alla salute integrata in una ricerca e una sperimentazione concrete e ufficiali. E’ stato un passo importante di integrazione tra varie discipline”.
Susanna Basile: “Un’altra connessione importante: c’è stata un’apertura programmatica e interventistica tra medicina e psicoterapia?”
Luciano Rispoli: “Altre volte si è già collaborato ma non c’era un’integrazione vera c’erano piuttosto giustapposizioni. Ma per realizzare una salute integrata tra varie discipline, di fronte a malattie importanti e complesse, le due discipline che possono confrontarsi al principio sono appunto la medicina (cioè le cure farmacologiche necessarie) e la psicoterapia. Ma la psicoterapia non intesa nel senso più classico, cioè di accoglienza soprattutto della parte emotiva, ma una psicoterapia che noi abbiamo sperimentato ormai da anni, e che si interessa dell’intera persona. Una modalità di intervento sinergico su più piani psico-corporei che riguarda modi di funzionare complessivo, quali le “Esperienze di Base” e i “Funzionamenti di fondo”, che ormai, grazie alla Psicoterapia Funzionale, sono notevolmente conosciuti, e che sono collegati alle varie determinate patologie. E che non sono utili soltanto per alleviare ansia o stress che la malattia crea, ma per aiutare ilo terreno biologico che può aver creato le condizioni di ammalarsi di tumore, cardiopatie, diabete, cefalee, e via dicendo.
È dunque importante formare degli psicoterapeuti che vadano verso questa direzione, ad integrare e riunire l’unitarietà mente/corpo, che troppo spesso resta ancora separata.
La pandemia da Coronavirus ci ha posto di fronte alla necessità di occuparci della salute, ma in un modo globale, complessivo, integrato. Dobbiamo utilizzare tutte le nuove conoscenze in tutti i campi scientifici che riguardano l’uomo”.
Il convegno si è aperto sull’argomento “Infiammazione, psicobiologia, malattia e salute”, chairman il Prof. Francesco Bottaccioli (Filosofo della scienza, Psicologo clinico neurocognitivo), che ha illustrato i risultati ottenuti da ricerche e prime sperimentazioni inerenti a numerose patologie: dalle oncologiche alle cardiologiche, dall’infiammazione allo stress. In particolare dal punto di vista neuroendocrino, neurofisiologico e immunologico, aspetti che trovano riscontro nelle cure psicologiche integrate.
Sono poi seguite numerose sessioni: il contributo della psicoterapia alla salute integrata, chairman Annamaria Giannini (Professore ordinario presso la Facoltà di Medicina e Psicologia, “Sapienza”), che ha evidenziato come il valore della ricerca, sia sentito e perseguito nell’ambito delle Scuole di Specializzazione in Psicoterapia Funzionale. È seguito il contributo della Dott.ssa Paola Fecarotta (Psicoterapeuta. Coordinatrice e Supervisore Scuola Europea di Psicoterapia Funzionale sede Catania SEF), sul valore dell’approccio integrato nella clinica psicoterapica, e cioè sull’aspetto della salute integrale e della rilevanza delle risorse dell’individuo e dell’ecosistema di cui l’individuo fa parte, per ripensare l’uomo dal punto di vista antropologico e filosofico. La metodologia scientifica in campo psicoterapico è stata spiegata dal prof. Di Nuovo che ha confermato come la psicoterapia è efficace ed efficiente e che ha interconnessioni con le ricerche svolte in altri campi. Ribadendo che quanto più viene integrato l’aspetto fisico con quello psicologico, la psicoterapia è efficace e ha effetti duraturi.
L’arricchimento scientifico del congresso è stato suffragato dalla presentazione delle ricerche da parte dei relatori come la Prof.ssa Marinella Coco (Ricercatore TD in Fisiologia presso l’Università degli Studi di Catania), il Prof. Daniele La Barbera (Professore ordinario di Psichiatria Università degli Studi di Palermo) rappresentato da un suo collaboratore, la Prof.ssa Paola Magnano (Professore associato di Psicologia Sociale Università “Kore” Enna), il Dott. Giuseppe Maniaci (UOC di Psichiatria AOUP “P. Giaccone” Palermo), il Prof. Rino Taormina (Responsabile del servizio Oncologia Pediatrica dell’Ospedale), la Prof.ssa Rosa Iannone (Psicoterapeuta. Docente Scuola Europea di Psicoterapia Funzionale).
Principale obiettivo del Congresso è stato anche di aprire una fase successiva di sperimentazione in vari Laboratori di salute integrata in differenti realtà della Sanità pubblica e privata, per la diffusione di una metodologia e di una pratica fondamentali per la salute e il benessere dell’umanità tutta.
