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HomeProvinceCataniaEccidio dei tre Carabinieri, commemorato il 43° anniversario

Eccidio dei tre Carabinieri, commemorato il 43° anniversario

La cerimonia religiosa, concelebrata dal cappellano militare Rosario SCIBILIA e dal parroco della Chiesa madre di San Gregorio di Catania Don Ezio COCO, è stata preceduta dalla deposizione, da parte del Colonnello Rino Coppola, di una corona d’alloro

Nella mattinata di oggi presso la Chiesa Madre del comune di San Gregorio di Catania,
alla presenza del Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Colonnello Rino
Coppola e delle autorità civili e militari, si è tenuta una messa in suffragio del Vice
Brigadiere Giovanni BELLISSIMA di 24 anni e degli Appuntati Salvatore BOLOGNA di 41
e Domenico MARRARA di 50, caduti quel 10 novembre del 1979 nell’adempimento del
loro dovere in un sanguinoso attentato ordito ed eseguito da componenti di
un’organizzazione mafiosa.
La cerimonia religiosa, concelebrata dal cappellano militare Rosario SCIBILIA e dal
parroco della Chiesa madre di San Gregorio di Catania Don Ezio COCO, è stata
preceduta dalla deposizione, da parte del Colonnello Rino Coppola, di una corona
d’alloro dinnanzi il monumento posto sul luogo dell’eccidio in ricordo dei caduti, il locale
casello autostradale della A18 Catania Messina.

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Nel suo breve intervento il Comandante Provinciale dell’Arma ha rievocato le fasi
esecutive della strage, compiuta da un commando mafioso per liberare e poi uccidere
dopo qualche giorno il boss Angelo PAVONE, che doveva essere trasferito dal carcere di
Catania a quello di Bologna.

 

Alla cerimonia, presente anche il figlio dell’Appuntato MARRARA, Rosario, hanno
partecipato, oltre alla sezione locale dell’Associazione Nazionale Carabinieri e quelle dei
comuni limitrofi, anche varie classi di alunni degli istituti scolastici di San Gregorio di
Catania e Valverde, nei cui confronti il Comandante Provinciale ha evidenziato
l’importanza di non vanificare l’esempio dei tre Carabinieri immolatisi per servire la
Patria, decorati di M.O.V.C., attraverso il rinnovamento della cultura della legalità e
dell’onestà, tenendo sempre alta l’attenzione nella lotta contro la mafia, spietata allora
con cruente azioni di fuoco che hanno privato figli e genitori dei propri cari, ma ancora
presente e sommersa anche ai giorni nostri.

 

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