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Chinnici, Schifani: “suo pool antimafia modello che ha fatto scuola”

40 anni omicidio Chinnici, vice premier Tajani depone corona fiori a Palermo

PALERMO – «Il giudice Chinnici ha ideato con lungimiranza un sistema di investigazione moderno ed efficace consentendo allo Stato di poter avviare un processo di conoscenza, seria e approfondita, del fenomeno mafioso, quando ancora non esistevano i collaboratori di giustizia. Ha scritto una pagina indelebile nella storia del contrasto a Cosa nostra, che ha rappresentato il primo fondamentale tassello per un cambio di rotta nell’opera di repressione della criminalità organizzata. Il “pool” da lui creato è stato un modello che ha fatto scuola e che ancora oggi rimane un esempio virtuoso all’interno degli uffici giudiziari». Lo dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, in occasione del quarantesimo anniversario dell’attentato in cui persero la vita il capo dell’Ufficio istruzione, Rocco Chinnici, i due uomini della sua scorta, il maresciallo Mario Trapassi e l’appuntato Salvatore Bartolotta, e Stefano Li Sacchi, il portiere dello stabile nel quale il giudice viveva, e rimasero ferite alcune persone, tra le quali l’autista dell’auto blindata del magistrato,  Giovanni Paparcuri.

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«Quello di via Pipitone Federico – continua Schifani – non fu solo un attentato contro un magistrato in prima linea, ma un vero atto di guerra della mafia contro lo Stato per le modalità plateali e stragiste con cui fu realizzato. Conservarne il ricordo e soprattutto tramandarlo alle giovani generazioni è certamente un dovere, per riconoscenza a Chinnici e per la società civile».

 

 

Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, il prefetto Maria Teresa Cucinotta e i figli del giudice Rocco Chinnici, Giovanni e Caterina, hanno deposto una corona di fiori in via Pipitone Federico, a Palermo, luogo dove 40 anni fa la mafia uccise il giudice, i carabinieri della scorta Mario Trapassi e Salvatore Bartolotta e il portiere dello stabile Stefano Li Sacchi. La cerimonia è iniziata con mezz’ora di ritardo (era prevista alle 9.30) a causa del ritardo del volo di linea su cui viaggiava il vice premier Tajani. Presenti, fra gli altri, anche il vice presidente del Senato e senatore di Fi Maurizio Gasparri, il procuratore capo di Palermo Maurizio De Lucia, i vertici delle forze dell’ordine, il presidente della Commissione Antimafia dell’Ars Antonello Cracolici.

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