Gli ex assessori al Bilancio della Giunta Bianco, Giuseppe Girlando e Salvo Andò, commentano le motivazioni della sentenza d’appello della Corte dei Conti con la quale è stato respinto il ricorso del Comune di Catania contro la proclamazione di dissesto.:
“La sentenza della corte dei Conti fa emergere come il fattore formale decisivo per la dichiarazione di dissesto è l’emersione negli anni dal 2014 in poi di una imponente ed imprevista massa di debiti fuori bilancio. Debiti fuori bilancio relativi a giudizi pendenti alla data di redazione del piano di riequilibrio Bonaccorsi Stancanelli, gravemente sottostimati dall’allora ed attuale assessore al bilancio.
Si è parlato lungamente in questi mesi come il dissesto sia dipeso da un incremento dei debiti per svariate centinaia di milioni, notizia fake ed assolutamente smentita dai dati contabili, ebbene deve fare riflettere che l’altra censura in ordine di importanza sollevata dalla Corte sia il mancato appostamento di un fondo di 4,5 milioni per perdite società partecipate.
Non sappiamo come si sia difeso il Comune però c’è da segnalare che secondo leggi contabili vigenti la creazione del fondo avrebbe potuto essere realizzata nei tre anni successivi. Nel caso in questione la partecipata ha realizzato negli anni successivi utili che hanno pareggiato le precedenti perdite. Quindi nessun fondo andava costituito.
Il tutto ovviamente senza considerare che il piano predisposto da Bonaccorsi prevedeva introiti da trasferimenti statali e regionali che non si sono poi ottenuti. Sono mancati all’appello ogni anno circa 20 milioni. Altro grave errore. Con questa sentenza appare evidente che l’attuale assessore Bonaccorsi debba seriamente riflettere e trarne le conseguenze”.
