Nella lista dei documenti oggetto della perquisizione in tutto vi sono cinque gruppi di documenti ‘top secret’ – uno dei quali indicato come ‘top secret-sci’- tre gruppi ‘secret’ e tre gruppi ‘confidential’. Vi sono poi raccoglitori di foto e – cosa molto intricante – un documento contenente informazioni sul presidente francese, Emmanuel Macron. Inoltre vi è un documento relativo alla grazia concessa a Roger Stone, il fedelissimo di Trump che era stato condannato nel 2019 per aver mentito al Congresso sul Russiagate.
Il giudice ha autorizzato la pubblicazione solo del mandato di perquisizione non della dichiarazione giurata a sostegno della ricerca, che sicuramente contiene maggiori informazioni su questi documenti. Non ci sono quindi conferme, ma neanche smentite, a quanto scritto dal Washington Post riguardo al materiale sull’arsenale nucleare.
Inoltre dal mandato emerge che il reato ipotizzato non è solo quello di sottrazione di materiale segreto, ma quelli, più gravi, di “occultamento, rimozione o manipolazione” e di “distruzione, alterazione o falsificazione di documenti in un’inchiesta federale”.
“Questo suggerisce che il governo abbia ragione di credere che non si sia limitato a trattenere questi documenti”, ha dichiarato al Guardian Stephen Vladeck, docente di Diritto all’Università del Texas. Le pene per i reati ai cui fa riferimento l’Fbi nel mandato sono pesanti: l’Espionage Act ha come massimo di pena 10 anni, l’intralcio alla giustizia fino a 20 anni.