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Istat, poco comprensibile la bolletta dell’acqua per una famiglia su tre

Roma, 21 mar. (Adnkronos) – Poco comprensibile la bolletta dell’acqua per una famiglia su tre. Lo indica l’Istat nel Report sull’acqua neglianni 2019-2021. Stabile nel 2021 a livello nazionale la quota di famiglie che si ritengono molto o abbastanza soddisfatte rispetto all’odore, al sapore e alla limpidezza dell’acqua: sono più di tre su quattro (il 76,2%), ma la quota è ben al di sotto della media nazionale in Sicilia (59,7%), Sardegna (62,9%), Calabria (68,8%) e Campania (70,5%).
La frequenza di lettura dei contatori è molto o abbastanza soddisfacente per quasi otto famiglie su 10 ma, anche in questo caso, la quota di famiglie poco o per niente soddisfatte (il 22,8% in media nazionale) presenta un forte divario territoriale, con elevate percentuali di bassa soddisfazione soprattutto in Sicilia (39,7%), Calabria (38,9%), Abruzzo (35,5%) e Basilicata (34,7%).

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Rispetto al giudizio sulla frequenza della fatturazione, la percentuale di famiglie molto o abbastanza soddisfatte si mantiene oltre l’80% del totale. In Calabria la percentuale di famiglie poco o per niente soddisfatte raggiunge il 34,7%, in Sicilia il 33,4% e in Sardegna il 31,0%. La comprensibilità delle bollette è l’aspetto della fornitura dell’acqua nelle abitazioni che meno soddisfa le famiglie; quelle molto o abbastanza soddisfatte sono circa il 66,5%.

Molto al disopra della media nazionale le famiglie insoddisfatte nelle regioni del Mezzogiorno (Sicilia 48,1%; Abruzzo 45,1% e Sardegna 43,3%).

 

Italia sotto infrazione per depurazione e dispersione delle reti. In particolare, sul fronte della depurazione, le procedure europee d’infrazione interessano ancora 939 agglomerati urbani per 29,7 milioni di abitanti. Il 73% di esse si concentra nel Mezzogiorno, dove in larga parte il servizio è gestito direttamente dai Comuni. E’ quanto emerge dal nuovo Blue Book, la monografia completa dei dati del Servizio idrico integrato, realizzato dalla Fondazione Utilitatis in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti e Istat.

La dispersione di acqua dalle reti rimane consistente (40% di media) e anche in questo frangente risultano rilevanti differenze a livello geografico, con il Nord più virtuoso (32% di perdite).

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