In occasione di “DxD Calici di vita” del 18 febbraio organizzato dalle Donne del Vino, appuntamento itinerante della delegazione Sicilia dell’Associazione Donne del Vino che sostiene le associazioni del territorio, ho fatto una riflessione sugli uomini del vino che stanno dietro le “Donne del Vino” e per dimostrare che si può essere uomini contenti e felici del successo delle partner. Spesso la violenza all’interno della coppia è determinata da questa differenza di status: l’uomo e il suo minus personale rispetto al plus della donna con cui ha una relazione. Il risultato della relazione squilibrata tra minus e plus, sono espressioni di violenza, aggressività, fino al sadismo puro, che stanno alla base di un Complesso di Inferiorità. Poi se ci sono elementi scatenanti come dipendenze da sostanze, da alcool in particolare, la storia si complica, in quanto la sindrome alcolica favorisce le crisi di gelosia come, la Sindrome di Otello che si manifesta generalmente quando una persona accusa in modo ossessivo e simil-delirante il proprio coniuge o partner sessuale di essere infedele, senza alcuna prova reale o sulla base di prove minime o/e prive di significato. Il soggetto è dominato anche da particolari emozioni/sentimenti: ostilità, ambivalenza, vissuti di possessività, diffidenza, intransigenza, ricerca esasperata di rinforzi, insicurezza, angosce variamente orientate, esigenza di dominio e controllo. La gelosia morbosa è spesso associata con l’alcolismo, la tossicodipendenza e la disfunzione sessuale. Ma torniamo al “complesso di inferiorità” con cui si indica una condizione, più o meno consapevole, caratterizzata da mancanza di autostima e convinzione di essere meno importanti degli altri e non all’altezza in una o più circostanze. Si manifesta attraverso sensazioni quali insicurezza, inadeguatezza e scarsa opinione di sé. In genere, si sviluppa durante l’infanzia e scaturisce da esperienze gravi e/o invalidanti o da un ambiente familiare con tendenze criticanti. Il complesso di inferiorità primario, che nasce nell’infanzia a partire da sentimenti di inadeguatezza e impotenza e che si rafforza con l’educazione o il rapporto con i fratelli. Il complesso di inferiorità secondario, che invece emerge durante l’età adulta ed è caratterizzato, oltre che da sentimenti di inadeguatezza, anche da pensieri irrazionali, non elaborati e mal gestiti, circa se stessi e il mondo. Il problema emerge quando il senso d’inferiorità genera una costruzione distorta della realtà: se la persona si blocca sul versante d’inferiorità emerge l’angoscia di base e la convinzione di non essere abbastanza; d’altra parte se la persona si sbilancia sul versante della superiorità potrebbe svilupparsi un Io ipertrofico. Comunque sia il senso d’inferiorità non ha una connotazione unicamente negativa, infatti ogni individuo parte da un’inferiorità di base che lo spinge da una condizione di minus (inferiorità) a una di plus (superiorità). Questo tentativo dell’essere umano di vincere la sua inferiorità potrebbe essere anche alla base dei progressi umani. E si spera non sulla pelle degli esseri umani con cui si viene in contatto. Fatto sta che se fossimo in grado, e parlo da donna, di capire dove si trova il nostro partner in questa scala di gerarchie tra sindromi e complessi, non dovremmo temere per la nostra incolumità e vita e potremmo anche chiederci come la scelta sia caduta su di lui piuttosto che un altro uomo. Ma questa è un’altra storia di cui vi parlerò in un altro articolo.
