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Anche a Palermo protesta contro caro affitti, studenti in tenda in viale delle Scienze

Arriva anche a Palermo la protesta degli studenti universitari contro il caro affitti. Stamattina, alcuni ragazzi hanno montato le loro tende all’interno del Campus di viale delle Scienze, pronti a restarci fin quando non saranno ascoltati. ‘Studenti senza tetto, studenti senza diritto’ recita uno dei cartelloni. Una protesta che segue l’onda del resto d’Italia anche se nel capoluogo siciliano i prezzi delle case non hanno raggiunto le cifre esorbitanti di città come Milano e Roma. “Ma è anche vero che qui i redditi sono più bassi” sottolineano i ragazzi che domani dovrebbero incontrare i vertici dell’Università.

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“Abbiamo stipendi ben al di sotto della media nazionale, al netto di costi e disservizi sui trasporti intraregionali che non hanno eguali con il resto della penisola. In più, il fenomeno degli affitti brevi destinati al comparto turistico impone a centinaia di studenti di lasciare le loro abitazioni con l’arrivo dell’estate, per far spazio a una clientela disposta a pagare, per pochi giorni, la stessa cifra che gli studenti pagano mensilmente”. A dirlo è Benedetto Gramasi di Uniattiva, a proposito della protesta degli studenti dell’Università di Palermo. Stamani i ragazzi fuorisede hanno montato le tende davanti l’edificio 19 di viale delle Scienze. Il presidio, organizzato da Uniattiva, Laboratorio studentesco autonomo, Vivere Ateneo, Impronta Studentesca, Onda Universitaria, Auletta99, UniXcento/Avanti, Nrg e UniTrapani, rimarrà attivo in attesa di un incontro con i protettori di Ateneo.

“Anche in Sicilia – aggiunge Giovanni Castronovo del Laboratorio studentesco autonomo – il diritto all’abitare non è garantito a tutti gli studenti. Ci teniamo a sottolineare anche le fatiscenti condizioni degli studentati universitari e il numero non sufficiente di posti letto garantiti dall’Ersu di Palermo, che lascia fuori centinaia di studenti dalle residenze universitarie. Il diritto all’abitare, nel suo complesso, è parte integrante del diritto allo studio: a tutti gli studenti va garantita la possibilità di poter studiare e vivere in maniera dignitosa”. Gli studenti in protesta puntano il dito contro le recenti novità normative introdotte dal dm 1320/21, che hanno portato all’aumento del valore reddituale necessario per considerare la capacità di reddito di uno studente indipendente, passato da 6.500 euro (sufficienti fino all’anno accademico 2021/2022) a 9.000 euro annui, pena l’attrazione fiscale nel nucleo familiare d’origine, con conseguente aumento dell’Isee relativo degli studenti.

“Molti di noi – conclude Rosy Murania di Impronta Studentesca – sono costretti a lavorare per pagarsi gli studi e non gravare sulle proprie famiglie. Oppure devono accettare alloggi in condizioni fatiscenti pur di pagare un affitto economico. Chiediamo di essere ascoltati”.

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