L’inverno bollente manda la natura in tilt in un inverno che ha fatto segnare fino ad ora una temperatura superiore di 1,7 gradi la media storica dei mesi del periodo 1991-2020 accompagnata da una preoccupante siccità. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati Copernicus sulla base delle elaborazioni su dati nazionali Isac Cnr nei mesi di dicembre e gennaio. Il caldo fuori stagione favorisce in tutte le piante il risveglio anticipato anche le fioriture anticipate come per le mimose in anticipo di oltre un mese rispetto alla data dell’8 marzo, con il pericolo di esporre le coltivazioni ai danni di un prevedibile, successivo, forte abbassamento delle temperature con la conseguente perdita dei raccolti. A preoccupare è anche la siccità che mette a rischio le semine di cereali, legumi, ortaggi ma anche il foraggio nei pascoli che risulta in netto calo.
La mancanza di acqua provoca ripercussioni anche sui costi per le imprese aumentati anche a causa del rialzo delle quotazioni del foraggio mentre in Puglia siccità e venti di scirocco con alti tassi di umidità hanno ridotto anche la produzione di carciofi del 60% mentre in Sicilia e Sardegna si segnalano difficoltà allo sviluppo di frutta e ortaggi con le arance o le insalate che non riescono a crescere adeguatamente per la carenza di acqua.