Gli agricoltori della Coldiretti sono scesi in piazza questa mattina a Milano, per protestare contro l’aumento dei costi di produzione e la crisi dei consumi. “Senza agricoltura non si mangia” e “Non spegneteci il futuro” gli slogan che risuonano all’interno del parco Sempione, dove gli i giovani agricoltori, con al seguito animali e prodotti tipici, sono vestiti con gli indumenti da lavoro e gli attrezzi e sono schierati tra balle di fieno. In giornata, al villaggio Coldiretti, sono attesi migliaia di agricoltori da tutta Italia, oltre al segretario della Lega Matteo Salvini, al sindaco di Milano Giuseppe Sala e il presidente della Cei, cardinale Matteo Maria Zuppi.
“Nelle campagne italiane – denuncia la Coldiretti in una nota – un terzo delle aziende agricole sta lavorando in perdita a causa di rincari dei costi che vanno dal +250% dei concimi al +95% dei mangimi al +110% per il gasolio fino al +300% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti. Il risultato è un aggravio medio di oltre 17mila euro per azienda, mentre crolla il valore aggiunto del 42%”.
Messi a rischio dai rincari sono soprattutto i giovani agricoltori: il 25% ha ridotto la produzione a causa dei rincari energetici. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti diffusa in occasione della protesta al Villaggio di Milano nel parco Sempione.
Sui cartelli dei manifestanti si legge “Senza agricoltura non si mangia”, “Lavoriamo 24 ore per il contatore”, “Fermiamo le speculazioni”, “Mungiamo le mucche, non gli allevatori”, “No Farmers No Food”, “La burocrazia uccide i campi”. Molti di loro hanno portato le proprie produzioni (salumi, formaggi, frutta specialità locali) messe a rischio dai rincari energetici.