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Indagine Altroconsumo, promosse creme solari Spf 30 e 50+

(Adnkronos) – L’arrivo dell’estate e delle belle giornate intensificano le occasioni di esposizione al sole i cui raggi possono essere molto nocivi, in assenza di una adeguata barriera protettiva. La crema solare è quindi un’alleata fondamentale per sdraiarsi al sole in sicurezza e i prodotti testati da Altroconsumo proteggono quanto promettono. Per aiutare nella scelta dei solari con il giusto fattore di protezione (Spf), adeguato al proprio fototipo, ovvero al tipo di pelle, anche quest’anno l’organizzazione di consumatori ha analizzato le creme Spf 30 e 50+, includendo sia prodotti usciti quest’anno sia prodotti testati negli anni scorsi ancora presenti sul mercato. 

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I dati emersi dal test sono incoraggianti – segnala una nota Altroconsumo – quasi tutti i prodotti sono stati promossi: risultano infatti efficaci e garantiscono la protezione promessa. Il parametro che pesa di più nella valutazione delle creme solari è la protezione: se un solare non rispetta il livello di protezione indicato viene penalizzato nel giudizio di qualità globale e quindi sconsigliato. Per fare questa valutazione l’Organizzazione ha applicato un nuovo metodo di analisi (Hybrid Diffuse Reflectance Spectroscopy) più etico rispetto al metodo standard Iso: questo metodo irradia poco la pelle dei volontari e non provoca danni. Non sono state rilevate sorprese negative su questo fronte con i nuovi prodotti testati quest’anno. 

Un altro aspetto fondamentale del test riguarda la sicurezza degli ingredienti dei solari. Il test ha verificato che nelle formulazioni non siano presenti ingredienti che possono essere dannosi per la salute, sebbene autorizzati. Il dato positivo è che molti ingredienti poco sicuri – come i filtri solari homosalate, octocrylene ed ethylhexyl methoxycinnamate – non compaiono più nelle formulazioni. Il test ha valutato anche l’impatto ambientale generale di questi prodotti penalizzando non solo quelli che contengono filtri solari tossici per l’ecosistema marino, ma anche quelli con ingredienti non necessari che sarebbero sostituibili con sostanze più sostenibili.  

I risultati dell’indagine – i cui risultati nel dettaglio possono essere consultati al link https://www.altroconsumo.it/salute/creme-solari) – mostrano che qualche cambiamento nella direzione della sostenibilità ambientale c’è stato, sia per quanto riguarda il packaging, con sempre più flaconi in plastica riciclata, sia nelle formulazioni dove sono sempre meno ingredienti che rilasciano microplastiche, particelle minuscole di plastica dannose per l’ambiente e che ingerite dalla fauna marina ritornano nella catena alimentare fino ai nostri piatti, commenta Altroconsumo. 

Per godersi il sole in tutta sicurezza, però – avverte l’organizzazione – non basta scegliere la crema giusta, bisogna usarla bene, quindi spalmarla in abbondanza e spesso, sempre dopo il bagno perché anche quella che è ‘resistente all’acqua’ protegge appunto in acqua, ma una volta tornati in spiaggia, va riapplicata. Nessuna crema infatti filtra i raggi Uv al 100% e, comunque, stare troppo al sole può danneggiare la pelle – ricorda la nota – causando eritemi e aumentando il rischio di tumori cutanei, come il melanoma.  


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