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Pienone di devoti e turisti alla Settimana Santa di Caltanissetta

Ieri sera la suggestiva sfilata delle Vare del Giovedì Santo, preceduta dall’incontro a Palazzo del Carmine con le autorità. Oggi, Venerdì Santo, è la volta della processione del “Signore della Città” e delle “ladate”

CALTANISSETTA – La monumentale arte presepistica dei partenopei Biangardi, espressa nelle Vare settecentesche che rappresentano le quattordici stazioni della Via Crucis –  più l’Urna Santa e l’Addolorata – si è impossessata Giovedì Santo del centro storico nisseno, trasformato in scenografia di un “dramma” che si rappresenta da secoli con immutata suggestione e potenza. È questo, da sempre,  uno dei momenti cardine del programma della Settimana Santa che ha attirato ancora una volta migliaia fra devoti e turisti per le strade di Caltanissetta, facendo registrare una grande affluenza di presenze, confermata anche nello svolgimento della tradizionale processione delle Vare, accompagnate nel loro incedere dal ritmo cadenzato delle bande musicali, sedici quanti i “misteri pasquali”, dalle proiezioni luminose sulle facciate delle chiese,  la Cattedrale di Santa Maria La Nova. San Sebastiano, Sant’Agata, mentre le spettacolari luci dei fuochi d’artificio hanno reso ancora più coinvolgente l’atmosfera di una serata fredda e pungente, ma riscaldata dall’emozionante raffigurazione della  Passione ormai imminente del Venerdì Santo. Nell’ordine hanno sfilato: l’Ultima Cena, l’Orazione nell’Orto, la Cattura, il Sinedrio, la Flagellazione, l’Ecce Homo, la Condanna, la Prima Caduta, il Cireneo, la Veronica, il Crocifisso, la Deposizione, la Pietà, la Traslazione, la Sacra Urna e l’Addolorata.
L’imponente corteo è stata preceduta dal consueto ricevimento a Palazzo del Carmine, dove il sindaco Roberto Gambino e l’assessore comunale alla Cultura Marcella Natale hanno accolto le autorità. Fra le quali: il vicepresidente dell’Ars Nuccio DI Paola, il presidente della Fondazione Federico II Patrizia Monterosso, i deputati regionali Giuseppe Catania e Michele Mancuso, il prefetto Chiara Armenia, il presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta Maria Grazia Vagliasindi, il sovrintendente ai Beni Culturali Daniela Vullo. Presente tutto il Consiglio comunale e la giunta. Per la prima volta, il vescovo Mario Russotto ha benedetto dal balcone del palazzo comunale la folla e le Vare. Il prelato, dopo avere rivolto un pensiero alle difficoltà che coinvolgono sia la realtà locale che globale, parafrasando Papa Giovanni XXIII, ha detto: “Tornando a casa portate una carezza ai vostri bambini e dite che è la carezza di Gesù”.
“Ho provato – ha detto Di Paola – un’emozione indescrivibile alla processione del Giovedì Santo a Caltanissetta. Ringrazio il sindaco Gambino e la sua giunta per l’ottimo lavoro di valorizzazione storica e il direttore Patrizia Monterosso per la sua visita così significativa in un giorno tanto importante”.
Il primo cittadino Gambino ha messo l’accento sulla “spiccata internazionalità che la manifestazione sta ormai assumendo, sia nell’ambito della Rete Europea per le Celebrazioni della Settimana Santa e della Pasqua, sia nell’ambito dell’associazione “Europassione per l’Italia” che promuove la salvaguardia del teatro e dei riti pasquali. Una tappa importante verso l’auspicato riconoscimento Unesco”.
“Questi giorni  – ha sottolineato l’assessore Marcella Natale – sono stati un momento fortemente identitario e corale per tutta la comunità nissena. La festa trasporta la città in una sorta di sospensione del tempo reale e della quotidianità, in una dimensione in cui presente e passato si ritrovano nel ciclico rigenerarsi delle stagioni e degli anni”.
“La Settimana Santa di Caltanissetta – ha commentato Patrizia Monterosso – è un patrimonio che dobbiamo preservare nella sua integrità filologica e rituale. Nel panorama delle feste legate alla Pasqua, possiede una complessità narrativa e di articolazione che ne fanno un unicum”.
Oggi, Venerdì Santo sarà protagonista il “Signore della Città”, ovvero il Crocifisso ritrovato dai raccoglitori di erbe selvatiche, i “fogliamari”, patrono nisseno già prima di San Michele. Sciorinerà nel silenzio interrotto soltanto dalle “ladate” del popolo che inneggia a Colui che viene indicato dalla tradizione come il “Cristo Nero”. Nell’ora del più  crudo martirio, avanzerà immerso nell’effluvio dell’incenso e scortato dalla Real Maestranza.
Il sipario sulla Settimana Santa si era alzato con la processione del Gesù Nazareno sul carro di fiori, la Domenica delle Palme. Dopo la pausa forzata di lunedì  causata dal maltempo, Martedì Santo è stata la volta della cinquantesima edizione della “Scinnenza”, il teatro di parola che riproduce la sacra rappresentazione della Via Crucis nei luoghi tipici del centro. Mercoledì la sfilata solenne, al mattino, dell’antica  Real Maestranza e la consegna delle chiavi della città al suo Capitano, mentre in serata la pioggia non ha frenato l’uscita delle “Varicedde”.
Sabato Santo a Palazzo Moncada andrà di nuovo in scena la “Trilogia della Passione”, a cura di Antonello Capodici, negli orari: 17, 18,19,20.
La mattina di Pasqua sarà celebrato il solenne pontificale dal vescovo Russotto che arriverà in cattedrale scortato ancora dalla milizia della Maestranza.
E mentre cala il sipario, la certezza di tutti e di ognuno è quella di ritrovarsi il prossimo anno per rivivere la spiritualità e la storicità di un evento che si è imposto a livello mondiale tra le maggiori  manifestazioni che contribuiscono ad alimentare il fondamentale segmento  del “turismo delle radici”.

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