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Il Progetto Jamin Underwaterwines: cantinare in mare, affinamento subacqueo del vino in vetro

Intervista all’azienda vinicola Primaterra che ha adottato questa nuova tecnica di conservazione

UnderWaterWines: cosa succede al vino sott’acqua? Fin dall’antichità i Greci e i Romani “perdevano i vini nei loro mari”. Molti degli attuali produttori citano in effetti questi ritrovamenti di bottiglie di vino intatte nei siti dei relitti e quindi siamo andati ad indagare…ne parliamo con l’azienda vinicola Primaterra.

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Susanna Basile: Che cos’è il progetto Jamin Underwaterwines?
Camillo Privitera: Il progetto Underwaterwines è un processo di affinamento subacqueo in vetro dopo l’imbottigliamento del vino. Le bottiglie vengono immerse a precise condizioni studiate dalla società Jamin utilizzando tecnologie su cui è stata sviluppata un’apposita ricerca, come ad esempio capsule, tappi, pressione … ecc.

S.B.: Che tipo di caratteristiche assumono i vini conservati con questa tecnica?
C.P.: Dalle degustazioni effettuate si è verificato che i vini affinati in mare mostrano sin da subito piacevoli complessità senza perdere freschezza. Ciò li porta ad esprimere molto bene i caratteri evolutivi dei vini in base alla tipologia di appartenenza.

S.B.: Ci parli del suo vino che è stato conservato con questo metodo.
C.P.: La nostra Azienda Primaterra, con vigneti sull’Etna a 800 mt, ha fatto da anni della curiosità e della ricerca il suo credo. Anni fa abbiamo sotterrato dei vini che sono rimasti così per alcuni anni, alla fine abbiamo constatato che oltre ad avere un’ottima evoluzione presentavano un bellissimo intreccio con elementi naturali. Quindi per noi è stato naturale farci stimolare dall’affinamento subacqueo.
I due vini, l’Etna Rosato annata 2020 in stile Primaterra, cioè prodotto secondo i canoni della tradizione, da uve portate a piena maturazione e il nostro Etna Rosso annata 2016, vino da grande evoluzione che abbiamo comparato alle stesse annate che sono rimaste ad affinare in cantina. Il risultato è stato che i vini cantinati in mare risultavano sin da subito carezzevoli, piacevolmente complessi, quelli in cantina mostravano ancora elementi dove il potenziale era in essere, ancora da esprimere compiutamente.

S.B.: Ci  può raccontare la serata della degustazione e gli abbinamenti gastronomici che avete ideato?
C.P.: Durante la serata è stato presentato da Emanuele Khottahs il progetto Jamin che da Portofino si estenderà in altri mari inclusa la Sicilia. Dopo un’ampia descrizione dello studio scientifico che ha portato al progetto e dopo avere degustato i vini in comparazione, spiegando i vantaggi anche ambientali della scelta di cantinare in mare che riguardano diversi parametri, come pressione esercitata sulle bottiglie, temperatura costante naturale, longevità, assenza di luce, e non ultimo il fascino che ne consegue, gli  ospiti hanno potuto apprezzare le preparazioni dello Chef residente Simone Strano che per l’occasione ha utilizzato solo i prodotti da forno del panificio “A Vastedda” di Castelmola dei fratelli Gullotta e i prodotti ittici di alta qualità della “Testa Conserve”.
Cantina  Primaterra
La cantina Primaterra nasce dalla passione di due sommelier Camillo Privitera e Tiziana Gandolfo che già dagli anni 90 si occupano di vini con una Enoteca e successivamente con la formazione di sommelier costituendo la sede regionale dell’AIS. Nel 2003 dopo una ricerca accurata hanno scelto di acquistare 3 ettari e mezzo sul versante nord dell’Etna, in contrada Sciaranuova, in parte già vitato, dove sono state ripiantate viti di Nerello Mascalese e di Nerello Capuccio per la produzione di un grande vino dell’Etna. La scelta di portare a piena maturazione le uve e successivamente di imbottigliare solo dopo un lungo affinamento il Rosso Etna doc, è stata dettata dalla volontà di mettere in commercio un vino già alla giusta evoluzione ma con un grande potenziale di invecchiamento. Diversa la scelta per la produzione del Rosato che nasce non solo per avere un vino più giovane, ma per creare una tipologia di rosato che possa essere apprezzato per la struttura importante e anche in questo caso per la potenzialità di evolversi con caratteristiche quindi lontane da quelle che generalmente ci si aspetta. Un vino anche questo che rientra nell’idea di produrre vini di territorio, dove il vitigno si possa esprimere al meglio per la zona di provenienza, ma anche vini riconoscibili per stile e unicità.

Il Progetto Jamin Underwaterwines: cantinare in mare, affinamento subacqueo del vino in vetro
ph Enzo Gabriele Leanza

 

 

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Susanna Basile
Susanna Basilehttp://www.susannabasile.it
Susanna Basile Assistente di redazione Psicologa e sessuologa
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