LONDRA – Un ritratto inedito, ‘scolpito’ su testimonianze e ricordi delle persone che negli anni le sono state più vicine. Dal marito, il duca di Edimburgo, al cugino, il duca di Kent, all’attuale regina consorte Camilla, quando era ancora duchessa di Cornovaglia. E’ uscito in Inghilterra ‘Elizabeth. An intimate portrait’ firmato dal giornalista e ex politico (è stato membro del Parlamento del Regno Unito dal 1992 al 1997) Gyles Brandreth, un libro di ricordi e testimonianze sull’ultima regina di Albione scomparsa nel castello di Balmoral lo scorso 8 settembre.
Dagli anni ’70 Brandreth è stato sempre molto vicino alla royal family, sembra sia stato proprio il principe Filippo ad introdurlo nel circolo degli ‘happy fews’. “Per oltre 60 anni la regina Elizabeth è stata una donna amata, adulata, idolatrata – ricorda in una intervista al settimanale francese ‘Point de vue’ lo scrittore- Ma tutto questo non ha assolutamente scalfito la sua esistenza e il suo carattere. Non ha mai pensato, un solo istante, che il gradimento di un popolo fosse nei confronti della sua persona, semmai per il ruolo che ricopriva. Me lo confidò un giorno il principe d’Edimburgo”, aggiunge.
Nella lunga intervista Gyles Brandreth ricorda ancora il suo ineffabile sense of humour, la sua misura, l’apparente riserbo, ma anche la sua umanità. “Aveva accolto Meghan Markle, futura duchessa di Sussex, con sincero affetto all’interno della famiglia – aggiunge lo scrittore – Era preoccupata per la sua felicità, per il suo futuro. Durante il loro primo incontro le disse che poteva continuare a fare l’attrice, se avesse voluto, perchè in fondo era questa la sua professione. E durante un viaggio a Chester, il 14 giugno 2018, il primo e l’ultimo – continua Gyles Brandreth- – la regina Elisabetta avrebbe insistito perchè nel programma della giornata fosse inclusa anche la visita di un teatro, convinta che potesse essere gradita all’ex attrice. La sovrana inglese era affezionata a Harry, lo amava profondamente, lo divertiva, voleva la sua felicità anche lontano dal Regno Unito”.
Nel libro vengono ricordati gli ultimi giorni della sovrana inglese, la malattia incurabile, le dimissioni di Boris Johnson, l’unico incontro con il neo ministro Liz Truss, la scomparsa. Rimana il mistero sulla patologia e le complicazioni del male. Sul certificato di morte, come del resto avvenuto anche per il principe consorte, una sola parola ‘senilità’. ‘Elizabeth. An intimate portrait’ è anche un libro ricco di aneddoti e curiosità. La regina adorava, per esempio, i film di James Bond, nonostante le ‘lezioni’ dei suoi nipoti continuava ad avere un pessimo rapporto con la tecnologia e i telefonini, ed era sempre molto, molto ironica. Ricorda ancora a ‘Point de vue’ Gyles Brandreth il giorno in cui Zara Tindall, figlia della principessa Anna, aveva annunciato all’augusta nonna che avrebbe chiamato la seconda figlia Lena, diminutivo di Elena. “‘E perchè no Elena, cosa non ti convince?, avrebbe chiesto alla nipote. Risposta fulminante: “le sue iniziali sarebbero state E.T”. E la sovrana di rimando: “mi avresti perduta per sempre”. E conclude Brandreth nell’intervista al settimanale francese: “Forse la regina Elisabetta non amava l’universo cinematografico di Steven Spielberg”.
