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Commemorato Dalla Chiesa, presenti i figli Nando e Simona

Con la deposizione di una corona è stato commemorato il generale Carlo Alberta Dalla Chiesa, ucciso il 3 settembre di 41 anni fa, con la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente Domenico Russo, in via Isidoro Carini a Palermo

Con la deposizione di una corona è stato commemorato il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso il 3 settembre di 41 anni fa, con la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo, in via Isidoro Carini a Palermo. Presenti alla cerimonia, sul luogo dell’eccidio, i figli Nando e Simona Dalla Chiesa. Oltre al Prefetto Maria Teresa Cucinotta, le autorità civili e militari, la presidente della commissione antimafia Chiara Colosimo e il sottosegretario Francesco Sisto. Alle 10.30 sarà celebrata la Santa Messa nella sede della Legione carabinieri Sicilia.

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“Anche dopo tanti anni, ritrovarmi in questo posto che è stato l’ultima immagine della sua vita, ritrovare il calore e l’affetto dei palermitani e sapere che viene ricordato soprattutto dai ragazzi, è come se il suo messaggio abbia camminato per tutto questo tempo e sia arrivato fino ai più giovani, dando speranza ad una Palermo diversa. Io la vedo. Ci sono ancora tante sacche da svuotare e tanti lati oscuri da chiarire. Però io vedo la luce di una Palermo diversa”.

 

Lo ha detto Simona Dalla Chiesa, figlia del generale Carlo Alberto, a margine della commemorazione a Palermo dell’omicidio del generale, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di scorta Domenico Russo avvenuto 41 anni in via Isidoro Carini.

“Nel quarantunesimo anniversario del vile attentato mafioso, ricordiamo oggi il Generale dei Carabinieri e Prefetto di Palermo Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso con la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente di scorta Domenico Russo. La figura del Generale Dalla Chiesa resta uno degli esempi più incisivi di servitore dello Stato. Dopo aver combattuto le Brigate rosse, il senso del dovere e il suo antico legame con la Sicilia lo portano ad accettare, senza la minima esitazione, l’incarico di Prefetto di Palermo per contrastare la mafia in uno dei periodi di maggiore recrudescenza della violenza da parte di Cosa nostra”.Così il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, nel giorno dell’anniversario dell’uccisione di Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso Dalla mafia il 3 settembre del 1982.”Restano – prosegue – il rimpianto e il dolore per non aver visto il suo impegno e la sua dedizione accompagnati adeguatamente dallo Stato, ma rimane l’eredità di un metodo investigativo che ancora oggi fa scuola e un illuminato approccio nel cercare un costante rapporto con le giovani generazioni”, conclude Lagalla.

(Terranova/ AdnKronos)

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