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Cd compie 40 anni ma cade la vendita

Il Cd l’8 marzo prossimo compie quarant’anni, ma le sue vendite crollano inesorabilmente. Nel 1979 la Philips presentava il primo compact disc, destinato a rivoluzionare l’ascolto e anche la memorizzazione digitale delle informazioni. Ma il supporto è ormai in declino per l’arrivo dei nuovi formati ‘immateriali’ come lo streaming, i multimedia in senso ampio e anche per la spinta dei predecessori quali vinili e cassette, che paradossalmente sono tornati in auge. Il ritorno del vintage anche per l’ascolto HI-FI di qualità e il cd mai amato davvero dagli appassionati di musica per la qualità del suono. Molto affermato tra i giovani e i meno giovani il formato mp3 è onnipresente in piattaforme online che oggi vede in vetta lo streaming di Spotify e iTunes. Il 2015 è, secondo le statistiche medie in tutto il Mondo, l’anno in cui i formati ‘immateriali’ hanno superato quelli fisici. Un declino sancito in Italia dall’uscita del Cd dal paniere Istat, che annovera i beni e i servizi più acquistati. E negli Stati Uniti, dalla chiusura dell’ultima fabbrica che li produceva nel 2018, Sony ha infatti deciso di chiudere il suo storico stabilimento di Terre Haute, in Indiana, che a sua volta fu il primo a produrre compact disc nel Paese, a partire dal 1984. Le informazioni emergono dall’ultimo report RIAA (Recording Industry Association of America, cioè l’Associazione Americana dell’Industria Discografica) che contengono un dato amaro alla vigilia del compleanno del CD, che ricorrerà il prossimo 8 marzo.

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