Home Rubriche L'Urlo di Tifeo Come mettere d’accordo la comunità con i fuochi d’artificio senza “botti”

Come mettere d’accordo la comunità con i fuochi d’artificio senza “botti”

Perché facciamo i “botti” a Capodanno? Esistono i fuochi d’artificio “poco rumorosi” altrettanto luminosi e che non spaventano nessuno!

Che usanza barbara fare i “botti” a Capodanno! Chissà a quanti di voi è venuta in mente questo pensiero o ha pure dichiarato pubblicamente questa opinione! Ma quanto sono belli  però i fuochi d’artificio pieni di colori e di luce in questo periodo di buio!

Pensate che solo i problemi legati alla pandemia ha in qualche modo ridotto questa “consacrazione”, si pensi tutte le feste sacre dove vengono fatti i fuochi d’artificio che presuppongono i “botti”. Noi che stiamo nelle zone dove a Capodanno sparano pure con la pistola, abbiamo la sensazione di partecipare ad una guerra, piuttosto che ad un messaggio di pace e prosperità…

È impossibile pensare che qualcuno, un giorno, riesca ad inventare un fuoco d’artificio completamente silenzioso. Molti comuni in Italia in accordo con i sindaci, le associazioni animaliste e i proprietari di animali hanno eliminato i botti di capodanno che ogni anno provocavano anche la morte di animali selvatici. Chiaramente molti altri cittadini scontenti hanno dichiarato “senza botti non è capodanno” e hanno continuato implacabili, nonostante le varie ordinanze comunali, a sparare botti e petardi.

Ogni anno migliaia di animali perdono la vita proprio a causa della paura provocata da questi scoppi, soprattutto quelli selvatici, come gli uccelli. Gatti e cani che vivono in casa possono maturare dei traumi dovuti allo stress per queste esplosioni: e vogliamo parlare degli incidenti “umani” che avvengono questa notte?

L’ambiente, come la nostra atmosfera, risente dei “botti” che immettono nell’aria grosse quantità di sostanze nocive come il cromo, il piombo, lo stronzio (molto famoso tra le persone che amano i “botti”), il potassio, l’alluminio, il titanio e via dicendo.

Dal Canada, già da qualche anno, è arrivata una soluzione che potrebbe mettere d’accordo tutti con la creazione di spettacoli pirotecnici, “quasi” silenziosi, un po’ di musica che li attutisce, Fuochi che sono altrettanto coreografici, in cui non ci sono esplosioni, ma solo effetti speciali come cascate, fontane e girandole e droni che fanno disegni miracolosi illuminando il cielo di notte, come se fossero “apparizioni”, come la “coda della cometa”, o il “pesce volante”.

Ma perché ci piacciono, a chi piacciono, i “botti” a Capodanno? Potrebbe essere psicologicamente parlando che si tratti di un modo per fare rumore: gridando al mondo “io esisto”, “io mi ribello alle tue regole”, “alle tue imposizioni”, a te “civile” “perbenista anglosassone” che non mi vedi e mi giudichi barbaro nella folla: come vedi siamo tanti “i barbari” e stiamo comunicando con un linguaggio che “tu” animale addomesticato, privo dell’energia della guerra tonante, non puoi capire!”

Vi è mai capitato di avere un petardo dei ragazzetti di quartiere vicino alle vostre “terga”? Quelli che una volta da “noi siciliani” si chiamavano con il vernacolare “assicuta fimmini”? “Assicuta”, sta per inseguire le femmine, “che veniva lanciato “tra le gambe della folla”, da persone “violente e volgari”, soltanto per creare panico e “gridolini tra le donne”. Venivano stimolate certe “zone” che sconquassavano poi “la persona” dalle risate per la “paura inutile” provata: ma “l’eccitazione conseguente” per il corpo era uguale tanto per gli uomini che per le donne. E serviva a volte come “apri pista” al corteggiamento. Usanze antiche, il corteggiamento e i botti…bah!!!

In tempo di guerra fino al 1800, il rullare tuonante dei tamburi aveva un preciso scopo: quello di “eccitare” il soldato alla guerra, smuovendo proprio una parte bassa del nostro corpo, il lato “b”, il fondo schiena, le natiche, chiamatelo come volete, visto che chiamarlo col suo nome diventa volgare. Poi all’inizio del 1900 con la prima guerra mondiale per smuovere questa parte proibita, si usavano i botti, i mortai, come cocaina e per calmare o stimolare i combattenti, le droghe, morfina ed eroina della ormai nascente e fiorente industria farmaceutica. Fatto sta che proprio “lì dietro”, ci stanno le nostre “paure” e i nostri “coraggi”: ci sta il momento in cui ci mettiamo in piedi dopo essere stati neonati a gattonare e ci hanno tolto il pannolino, perché eravamo “padroni” delle nostre “viscere”. E i “botti” invece ci fanno perdere il controllo e la padronanza delle “viscere”. Per questo o li amiamo o li odiamo. A voi la scelta…

 

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